Rilancio del Porto Vecchio: dal Cipe 50 milioni per avviarne il recupero

Rilancio del Porto Vecchio: dal Cipe 50 milioni per avviarne il recupero
TRIESTE - Un passo in avanti verso il riutilizzo e rilancio dell'antico scalo cittadino. E' di oggi l'approvazione da parte del Cipe di un investimento di 50 milioni...

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TRIESTE - Un passo in avanti verso il riutilizzo e rilancio dell'antico scalo cittadino. E' di oggi l'approvazione da parte del Cipe di un investimento di 50 milioni di euro a favore dell’avvio del programma di rivitalizzazione pubblica del Porto Vecchio. Lo comunica in una nota la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani. Lo stanziamento deciso oggi dal Governo nazionale e dal Cipe è in grado di avviare i primi indispensabili interventi infrastrutturali, che serviranno per il recupero funzionale di tutta l’area e di conseguenza per tutti i successivi interventi – pubblici e a capitale privato – ma anche per impostare i primi importanti recuperi e fruizioni all’interno di Porto Vecchio.


Tra questi, la localizzazione del nuovo polo culturale imperniato sul Museo del Mare, che integrerà il Museo stesso con altre analoghe realtà, nonché con ulteriori patrimoni pubblici e privati connessi alla storia della marineria adriatica, andando ad adeguare ed allestire da un punto di vista architettonico una parte dei circa 35 mila metri quadrati dell’attuale Magazzino 26. Inoltre, tra le previsioni vi è l’insediamento, in circa due terzi delle superfici dello stesso Magazzino 26, della nuova sede del Centro internazionale di Ingegneria genetica e Biotecnologia/Icgeb (con la possibilità quindi di nuove collocazioni scientifiche a Padriciano di Area Science Park) con l’ipotesi di incrementare a circa 300 il numero di ricercatori impegnati nel Centro.

Le risorse del Cipe saranno finalizzate a risolvere soprattutto i problemi di urbanizzazione primaria e di bonifiche dei corsi d’acqua che sfociano nell’area dello scalo: verranno pertanto realizzati i nuovi servizi (a rete) di elettricità, sistema fognario, acqua e gas, propedeutici a qualsiasi ipotesi di riqualificazione dell’area, accanto a una nuova viabilità da e per il polo museale, sia in direzione Trieste che verso viale Miramare. «Una sfida e una scommessa che abbiamo vinto, che molti pensavano irrealizzabile e che rappresenta un’occasione di sviluppo e di rilancio che non riguarda solo Trieste ma tutta la Regione, il suo intero sistema produttivo ed economico – ha sottolineato la presidente Serracchiani - se pensiamo che altri analoghi progetti di recupero di water-front in Europa hanno visto focalizzare investimenti e generare ricadute per oltre 5 miliardi di euro»


 



 
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Il Gazzettino