TRIESTE - Brutta disavventura quella vissuta sulla propria pelle da una 28enne triestina: mentre stava passeggiando in via Ghega (nei pressi della Stazione ferroviaria)...
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L'uomo, già conosciuto alle Forze dell'ordine, è stato rintracciato. La giovane triestina dovrà sottoporsi a 3 mesi di cure per evitare di correre il rischio di contrarre l'hiv. Questo il post della vittima diventato virale sui social network: «D'istinto mi sono voltata e visto che subito nascondeva ciò che aveva usato per pungermi. Il dolore fisico è stato minimo ma non potevo comprendere il motivo di tale gesto. Subito chiedevo perché lo avesse fatto e di mostrarmi cosa avesse nella mano ma senza successo. I tre ridevano quasi divertiti e l'uomo travestito mi mostrava l'altra mano deridendomi. Al che per paura prendevo per mano la mia amica e ci allontanavamo. Dopo questo episodio mi sono rivolta alle autorità che sono intervenute tempestivamente e grazie alle nostre descrizioni fermato e trattenuto il mio aggressore, tra l'atro già noto alle autorità. Ho passato la notte tra ospedale e questura per denunciare il tutto e questa mattina mi sono dovuta recare nuovamente in ospedale per fare altre analisi e iniziare una cura, che durerà mesi, contro eventuali malattie». «Nonostante il rischio di infezioni sia quasi nullo - prosegue la giovane - e che la cura è fatta a scopo preventivo per evitare qualsiasi conseguenza, la paura resta tanta. Non è giusto, che per il puro divertimento di una persona malata, io e la mia famiglia dobbiamo affrontare tutto questo. È ora di iniziare a pretendere più sicurezza e protezione da chi ci rappresenta, non solo a livello locale, ma nazionale. Che persone già conosciute alle forze dell'ordine vengano punite severamente e se straniere rimpatriate perché di gente strana e da cui guardarci ne abbiamo già in abbondanza. Bisogna smettere di essere tolleranti e pretendere un paese in cui potersi sentire al sicuro. Ne va del nostro futuro e di chi arriverà dopo di noi».
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Il Gazzettino