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BORGO VALBELLUNA - Un vigneto di 51 ettari a Borgo Valbelluna? Alcuni cittadini di Casteldardo (municipio di Trichiana) sono stati avvisati della compravendita dei terreni per l’eventuale utilizzo del diritto di prelazione. Il prezzo dell’operazione si aggira a circa 1,8 milione di euro. Quindi hanno preso carta, penna e calamaio e si sono rivolti all’amministrazione comunale. La lettera riporterebbe la data del 12 settembre e gli scriventi invitano gli amministratori a favorire, nei terreni che diventeranno un vigneto, le colture tradizionali «impedendo la coltura intensiva, a salvaguardia dell’ambiente, della fauna, della biodiversità del territorio e della salute dei nostri bambini, ciò anche apportando le opportune modifiche al regolamento di polizia rurale».
LA STORIA I cittadini che hanno scritto all’amministrazione Cesa inoltre rilevano come in quella zona vi è un’ampia area «di torbe con l’acqua che viene scaricata verso il torrente Ardo, con relativi pericoli anche se gli stessi fossero adibiti a coltura biologica», non solo.
IL CONSIGLIERE Nei giorni scorsi i cittadini di Casteldardo hanno interessato della questione anche il consigliere Dario Dal Magro (Il tuo Borgo) che è proprio di Trichiana. «A sud della villa – racconta - già esiste un vigneto di circa 60 ettari; ora siamo venuti a conoscenza che è stato venduto il terreno a nord della villa e pare che anche qui si verranno impiantati nuovi vigneti. Già l’insediamento attuale ha creato numerosi problemi legati ai pesticidi ed anche se in modo contenuto, grazie alla ventilazione che proviene dal san Boldo, l’inquinamento rischia di arrivare all’intera Valbelluna. Ora, un ulteriore vigneto, chiaramente creerebbe un peggioramento della situazione». Cosa si può fare? Dal Magro risponde: «Al di là che questo territorio, una volta e tutt’ora come destinazione urbanistica è adibito per la costruzione di un campo da golf di 18 buche, che però non impedisce l’insediamento di una nuova attività agricola. A mio parere e di molti cittadini è opportuno far si che questa zona sia adibita a coltivazioni tipiche della nostra zona, non ulteriori vigneti. Sarebbe importante che vengano ristrutturati tutti gli immobili decadenti e quindi proseguire con turismo lento che può portare benessere su tutto il territorio. In questo senso auspico che l’Amministrazione Comunale si faccia parte attiva con la nuova proprietà.».
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