Tribunale riesame conferma sequestro Gdf di beni per 670 mila euro

Tribunale riesame conferma sequestro Gdf di beni per 670 mila euro
VICENZA - Il tribunale del riesame di Vicenza ha confermato il sequestro di beni per 670.000 euro operato lo scorso mese dalla Guardia di Finanza in capo ai responsabili di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - Il tribunale del riesame di Vicenza ha confermato il sequestro di beni per 670.000 euro operato lo scorso mese dalla Guardia di Finanza in capo ai responsabili di una presunta frode fiscale. Il sequestro aveva riguardato due immobili, otto auto, 11 rapporti finanziari (conti correnti, deposito a risparmio e carta prepagata) e partecipazioni societarie. Il decreto era stato emesso nell'ambito di un'attività investigativa, coordinata dalla magistratura di Vicenza, che ha portato a smascherare un ingegnoso sistema di frode all'Iva.


L'indagine, focalizzata su una società di trasporti merci su strada, aveva fatto emergere la sistematica annotazione di fatture soggettivamente inesistenti emesse, sin dall'anno 2011, da 4 società italiane, per servizi di trasporto che, nella realtà, erano stati curati da una società di diritto slovacco. A gestire la frode 4 società «filtro» usate dagli artefici della frode, che in tal modo hanno potuto beneficiare, tra l'altro, di un illecito risparmio di Iva per oltre 1,8 milioni. Avverso il provvedimento di sequestro, gli indagati hanno provveduto a presentare ricorsi al Tribunale di Vicenza - Sezione del Riesame, allo scopo di rientrare in pieno possesso di quanto sottoposto alla misura cautelare. I giudici del Tribunale di Vicenza, con due ordinanze motivate, hanno respinto il ricorso, ritenendo sussistenti i gravi indizi emersi nelle indagini, e le esigenze cautelari nei confronti del patrimonio quale garanzia erariale.


  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino