VICENZA - Il tribunale del riesame di Vicenza ha confermato il sequestro di beni per 670.000 euro operato lo scorso mese dalla Guardia di Finanza in capo ai responsabili di...
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L'indagine, focalizzata su una società di trasporti merci su strada, aveva fatto emergere la sistematica annotazione di fatture soggettivamente inesistenti emesse, sin dall'anno 2011, da 4 società italiane, per servizi di trasporto che, nella realtà, erano stati curati da una società di diritto slovacco. A gestire la frode 4 società «filtro» usate dagli artefici della frode, che in tal modo hanno potuto beneficiare, tra l'altro, di un illecito risparmio di Iva per oltre 1,8 milioni. Avverso il provvedimento di sequestro, gli indagati hanno provveduto a presentare ricorsi al Tribunale di Vicenza - Sezione del Riesame, allo scopo di rientrare in pieno possesso di quanto sottoposto alla misura cautelare. I giudici del Tribunale di Vicenza, con due ordinanze motivate, hanno respinto il ricorso, ritenendo sussistenti i gravi indizi emersi nelle indagini, e le esigenze cautelari nei confronti del patrimonio quale garanzia erariale.
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Il Gazzettino