Registra gli insulti del marito-mostro: in aula serve l'interprete dal napoletano

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BELLUNO  - «AAA cercasi a Belluno interprete di napoletano stretto». Lo strano appello è scattato ieri mattina nel tribunale del capoluogo dolomitico dove...

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BELLUNO  - «AAA cercasi a Belluno interprete di napoletano stretto». Lo strano appello è scattato ieri mattina nel tribunale del capoluogo dolomitico dove si cercava disperatamente un perito per trascrivere delle registrazioni effettuate durante dei maltrattamenti in famiglia. L’emergenza si era venuta a creare con la rinuncia da parte dell’ufficiale di polizia giudiziaria che doveva giurare ieri mattina e accettare l’incarico. In realtà ha dato forfait, a causa di un altro impegno, e è stato necessario scandagliare tutto il palazzo di giustizia a caccia di un altro interprete. La missione quasi impossibile era trovare qualcuno nato in provincia di Caserta all’ombra delle Dolomiti. Dopo vari tentativi si è riusciti nell’intento.

 
IL PROCESSO
Alla sbarra c’è A.C., 37enne originario di Caserta ma residente a Belluno (difeso dall’avvocato Massimiliano Paniz). È chiamato di fronte al Tribunale in composizione collegiale di Belluno a rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale sulla donna che allora era sua moglie. Secondo l’accusa il casertano per anni, avrebbe insultato, denigrato, toccato nelle zone erogene la compagna, contro la sua volontà. Nella toccante testimonianza della donna di origine straniera, che quando lo conobbe aveva solo 15 anni, nelle scorse udienze sono stati ripercorsi 10 anni di violenze. Anche lui, esprimendosi in italiano, ha dato la sua versione dei fatti. Ha ammesso in parte gli insulti, gli sputi alla donna, ma ha escluso la violenza sessuale. Infine ha detto: «Ho fatto degli sbagli di cui mi sono pentito: chiedo scusa a tutte le donne e alla mia ex. Le testimonianze sono ormai tutte concluse, ma l’accusa prima delle conclusioni ha estratto la sua carta che ha complicato tutto: una serie di audio registrati dalla donna mentre veniva insultata e maltrattata. Sono un’ottantina, tutti con una sfilza di insulti in napoletano stretto.
IL PERITO

I giudici quindi hanno incaricato un perito per le trascrizioni, ma serviva qualcuno che parlasse quel dialetto. Nella scorsa udienza era stato trovata la persona giusta, che si era presa qualche mese per la traduzione. Ieri mattina doveva trattarsi di una semplice formalità: il giuramento in aula di trascrivere secondo verità quanto avrebbe udito. Ma il perito aveva un altro incarico e ha dovuto rinunciare. È allora che sono nati i problemi nella ricerca di un nuovo perito. Il primo finanziere ha detto no e solo alla fine si è trovata la persona giusta: un finanziere in servizio a Belluno, che arriva proprio da Caserta.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino