La decisione del Tribunale: posto fisso al prof indipendentemente dalla laurea

Il Tar Fvg assegna il tempo indeterminato al docente con il titolo di studio del vecchio ordinamento

La decisione del Tribunale: posto fisso al prof indipendentemente dalla laurea
PORDENONE - UDINE - Potrebbe essere una di quelle sentenze che aprono la strada a una caterva di ricorsi. Del resto non c’è pace per il mondo della scuola, In questa...

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PORDENONE - UDINE - Potrebbe essere una di quelle sentenze che aprono la strada a una caterva di ricorsi. Del resto non c’è pace per il mondo della scuola, In questa occasione, però, il sindacato, e in particolare la Cisl scuola, si è presa una bella rivincita. L’insegnante, infatti, era stato escluso dalla graduatoria di merito del concorso straordinario bis, ma è stato reintegrato.

LA VICENDA
Si tratta di un insegnante residente in provincia di Udine ma che nella sua lunga carriera di docente precario, aveva insegnato anche nel pordenonese. Si tratta di un insegnante di lettere, con laurea in filosofia di vecchio ordinamento, conseguita quando a disciplinare l’accesso all’insegnamento era il decreto ministeriale 39 del 1998. Ieri il professore, dopo anni e anni di precariato, si è visto finalmente riconoscere il proprio diritto alla stabilizzazione. Il docente, infatti, aveva partecipato al concorso straordinario bis che si era svolto a luglio scorso e aveva superato brillantemente la prova prevista.

LO STOP
Facile immaginare la soddisfazione dell’uomo che però, nell’arco di mezzo secondo si era tramutata in disperazione. Già, perchè l’Ufficio Scolastico Regionale gli aveva notificato l’esclusione dalla procedura ritenendo il titolo carente di un esame, in base ad un recente decreto ministeriale, il “famigerato dm 259” che ha colpito parecchi precari facendoli escludere dalle graduatorie. In breve l’ufficio scolastico affermava che il docente avrebbe potuto avere una carriera da supplente (leggi dunque precario a vita), ma non partecipare ad alcun concorso per la stabilizzazione e l’abilitazione.

LA POSSIBILITÀ
Per la verità una possibilità di entrare di ruolo l’ufficio scolastico gliela aveva concessa. Come? Integrando, dopo oltre venti anni dal conseguimento, il suo titolo di studio con alcuni esami, non considerando, però, le indicazioni di salvaguardia dello stesso decreto ministeriale per chi ha titoli di vecchio ordinamento. In pratica una sorta di beffa: può sì insegnare come supplente, ma non potrà mai avere una cattedra sua stabilizzata. 

IL RICORSO
Una situazione che l’uomo non ha voluto accettare e così ha deciso di andare avanti presentando un ricorso al Tar. Assistito dalla Cisl Scuola Friuli Venezia Giulia, il docente ha dovuto intraprendere, suo malgrado, la via del ricorso che, dopo una prima ordinanza cautelare favorevole emessa nel febbraio del 2023 dal Consiglio di Stato, si è concluso con una sentenza definitiva del Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia che ha ristabilito il diritto negato: il docente dovrà essere inserito nella graduatoria di merito del concorso e come conseguenza stabilizzato visto che aveva superato brillantemente la prova.

LA SODDISFAZIONE
Facile immaginare la grande la soddisfazione del diretto interessato che, dopo mesi di sofferenza, ha finalmente raggiunto il desiderato traguardo e grande soddisfazione anche in casa Cisl Scuola e, in primis, della segretaria generale regionale, la pordenonese Antonella Piccolo. «Abbiamo lottato, come è nostra abitudine fare, per contrastare una palese ingiustizia, l’ingiustificata esclusione di un docente dalla graduatoria di un concorso che aveva superato con quasi il massimo della votazione prevista, professionista molto apprezzato nella comunità scolastica della provincia di Udine. Per tutta la Cisl Scuola Fvg è un momento di grande gioia. Vogliamo esprimere anche la nostra gratitudine nei confronti degli avvocati Cosimo Calabrò e Andrea Benvenuti che ci hanno assistito con grande competenza e tenacia».

COSA ACCADRÀ ORA


Intanto l’interessato avrà la sua cattedra e sarà stabilizzato (fermo restando il fatto che l’Ufficio scolastico può comunque fare appello), ma soprattutto chi si trova nelle sue condizioni potrà rivolgersi al Tar per vedere accolti i loro diritti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino