CIMADOLMO - La presenza di un cagnolino, passato ai più inosservato, al centro di una diatriba con il ristoratore. La bestiola non è una qualsiasi, ma quella del prefetto di...
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Nel ristorante era in corso la cena conclusiva della rassegna "bianco fresco dolce asparago" di Cimadolmo promossa dall'associazione Strada dell'Asparago di Cimadolmo Igp e dal suo presidente Graziano Dall'Acqua che festeggiava i tanti volontari delle Pro Loco che hanno lavorato in questo periodo unitamente ai 40 produttori. E lo ha fatto invitando anche prefetto e marito, accompagnati da un bastardino tenuto dentro una borsa adagiata a terra fra le sedie della coppia. Ma a metà cena, il ristoratore ha invitato il prefetto ad uscire: la presenza della bestiola non era gradita.
«Non me ne frega, non voglio cani» ha borbottato il ristoratore. Inutile anche il tentativo di mediazione da parte del comandante provinciale dei Carabinieri, Ruggiero Capodivento, che recandosi in cucina ha cercato invano di farlo "ragionare". Inutile. Fra l'imbarazzo di alcuni sindaci e assessori presenti, il prefetto ha lasciato la sala senza nessun clamore tanto è vero che la maggioranza dei quasi 200 commensali non aveva notato ne il cagnolino e neppure si era accorto dell'incidente diplomatico.
Insomma una festa rovinata per un cagnolino senza colpe. E ieri mattina Graziano Dall'Acqua in segno di scuse, anche se lui non ha avuto alcuna colpa, ha fatto recapitare un omaggio floreale al prefetto.
Il Gazzettino