TREVISO - Malate di corsa. Un nuovo esercito di donne, dai 30 ai 50 anni, per le quali il running è diventato una ragione di vita. La voglia di sfidarsi, la volontà di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La corsa è una prodigiosa, incurabile malattia della mente. Per fortuna la maggior parte dell'umanità ne è immune: di solito uno comincia per dimagrire, continua per qualche mese e poi smette». L'assioma di Mauro Covacic non vale per Anna V., 47 anni. «Quest'anno ho deciso di correre l'ultima maratona -spiega- a Venezia». E dietro la scelta di smettere, una passione che a poco a poco diventa ossessione. Anna è una delle molte donne che corrono troppo. E oggi ha deciso di dire basta nonostante un percorso lungo 10 anni, costellato da incontri, amicizie, emozioni. «Quando, più di 10 anni fa, vedevo lo strano mondo della maratona che viveva mio fratello -racconta- vivevo due grandi contraddizioni: da una parte non capivo come una persona potesse sopportare tanta sofferenza fisica e dall'altra ero consapevole che io non ce l'avrei mai fatta a vivere una simile emozione».
Perchè ha iniziato?
«Ho sempre corricchiato perché mi rendevo conto che nient’altro era efficace, in termini di risultati sul piano della muscolatura e della respirazione, quanto la corsa. A una certa età, però, è ora di bilanci e soprattutto quando è finita la fase di allevamento dei pargoli, le donne devono riprendere in mano i fili della propria vita e del proprio corpo».
Perché ha deciso di smettere?
«È vero che le endorfine che il corpo secerne durante l'attività fisica sono un ottimo stimolo e ti danno una grande carica ma noto che chi ha troppa fame di questo ormone rischia di voler fare indigestione senza più ascoltare che cosa gli comunicano le ginocchia, le caviglie, le anche»...
Il Gazzettino