Evitare che vi rubino la bici? A Treviso l'idea quando il lucchetto non basta

Evitare che vi rubino la bici? A Treviso l'idea quando il lucchetto non basta
TREVISO - «A me ne hanno rubate tre in due mesi». «A me quattro». «A me nove, compresa una elettrica, in cinque anni». E la lista potrebbe...

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TREVISO - «A me ne hanno rubate tre in due mesi». «A me quattro». «A me nove, compresa una elettrica, in cinque anni». E la lista potrebbe anche andare avanti. In pochi fra chi si è messo in fila ieri mattina in piazza Borsa non ha mai subito il furto della propria bici. Che fosse di grande valore o meno conta poco: quando al posto della due ruote si ritrova solo i resti della catena tagliata con velocità e precisione dal ladro di turno, l'unico rammarico è quello di non averne acquistata una ancora più resistente. Ma visto che di antifurti efficaci per bici, a basso costo, non ne esistono, almeno si prova a rendere meno appetibile il provento del furto. In che modo? Facendola punzonare con un codice numerico (di fatto il codice fiscale, affiancato a un adesivo del Comune), più simile a vederlo alla matricola di un'arma da fuoco che a una targa, grazie al quale sarà più facile per le forze dell'ordine restituire la bici al legittimo proprietario in caso, si spera, di ritrovamento. 

 
LA RESSAL'iniziativa che due anni fa ebbe un'anteprima (con 200 punzonature) ma rimase uno spot, è stata rilanciata dal Comune di Treviso assieme ai volontari della Fiab. E la città sembra aver gradito visto che ieri mattina in piazza Borsa si sono presentate quasi 200 persone. «Avevamo programmato di fare tutto in tre ore, ma è arrivata molta più gente di quanto pensassimo - spiega il presidente della Fiab Treviso Giampietro Toniolo -. Abbiamo punzonato 123 biciclette e abbiamo dovuto mandare molte persone a casa. Ci dispiace molto, ma di più in questa giornata non si poteva fare». Niente paura comunque per chi ieri non fosse riuscito a passare in piazza Borsa: nei mesi di aprile e maggio si potrà passare per la punzonatura della propria bici al sabato mattina, festivi esclusi, al comando dei vigili di via Castello d'Amore (dalle 10 alle 13) dopo aver preso appuntamento contattando lo 0422.1915452 il lunedì, il mercoledì o il venerdì mattina. «Si tratta di un servizio già avviato in altre città venete - spiega Toniolo -, e che finalmente parte anche a Treviso. La polizia locale ha acquistato il macchinario e ad ogni ciclista viene fornito un codice identificativo che permetterà, in caso di furto, di formulare una denuncia precisa che, se venisse ritrovato il mezzo, sarà facile restituirlo al proprietario. La speranza è che si riesca in futuro a creare un database regionale. Noi ovviamente siamo felici, come Fiab, perchè notiamo un grande interesse sul mondo della bicicletta, sia da un punto di vista turistico considerato l'indotto legato all'intero comparto, sia da quello della mobilità sostenibile: è inutile nascondersi, Treviso è una città a misura di bicicletta. Basterebbe qualche sforzo in più sia da parte dei trevigiani che delle istituzioni». 

IN SICUREZZAOltre alla punzonatura, totalmente gratis, ai ciclisti è stato regalato un kit di luci a led facilmente agganciabili al manubrio «perchè prima di tutto - ricordano i volontari della Fiab - è importante rispettare le regole e viaggiare in sicurezza». Al lancio dell'iniziativa era presenta anche l'assessore Andrea De Checchi: «La nostra idea è quella di arrivare a costituire quella che abbiamo chiamato bicipolitana: una rete di percorsi attraverso la città pensati e realizzati per gli spostamenti in bicicletta, con colori diversi in base alle difficoltà e ai tempi di percorrenza, punti dedicati al posteggio o all'assistenza. Rimangono di certo ancora dei nodi da affrontare, penso per esempio alla Feltrina, a viale Europa e in parte a via Sant'Antonino». 
Alberto Beltrame
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Il Gazzettino