Quotidiani già pagati da lettori affezionati a disposizione di studenti e giovani fino ai 23 anni. Ovvero quella generazione social poco avvezza alla lettura dei giornali...
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L’IDEA
A far prendere il largo alla pionieristica iniziativa è un altrettanto giovane edicolante trevigiano, Andrea Piccinin. Venticinquenne, fresco di laurea in Chimica e da quattro anni di buon mattino al lavoro dietro pile di giornali nell’edicola di famiglia che ora gestisce per conto proprio: «Sono curioso di vedere come andrà – spiega Andrea in un accattivante post apparso sulla pagina Facebook dell’edicola – Vediamo se i più giovani saranno interessati a leggere i giornali avendoli per la prima volta gratis. Perché il problema non è trovare gente disposta a investire in cultura, la mia clientela me l’ha dimostrato. Occorre sviluppare abilità di lettura critica e questo si può fare solo leggendo i giornali e confrontandosi». Da qui l’idea di Andrea di far leva sull‘alchimia della gratuità della lettura, prendendo spunto da una simile iniziativa apparsa qualche tempo fa in un’edicola di Torino. A mettere Andrea su questa strada è stata la personale scoperta della valenza e del piacere di un giornale di carta tutto da sfogliare: «Chi compra un quotidiano oggi ha in media 40 anni – continua Andrea – Anch’io fino a poco tempo fa non leggevo giornali cartacei. E ora voglio dare la stessa possibilità ad altri giovani come me interessati». Così, se in un bar di Napoli è nata l’idea del “Caffè sospeso”, offerto da clienti ad altri clienti che il caffè in tazza non se lo possono permettere, allo stesso modo a Treviso in un’edicola “young”, di un quartiere di periferia, grazie al suo giovane titolare i maggiori quotidiani nazionali e locali potranno arrivare gratis ai ragazzi: «Ho pensato di pubblicizzare l’iniziativa nelle palestre e nelle scuole – racconta il chimico-edicolante – I ragazzi vengono entrano in edicola per comprare per lo più giornali sportivi. Le stesse statistiche dicono che chi legge articoli online dedica alla lettura al massimo un minuto e mezzo. Leggere un giornale cartaceo invece ti costringe a fermarti dai ritmi frenetici della quotidianità. A darti il tempo necessario per poterlo sfogliare e leggere. Male di certo non fa».
LO STIMOLO
La “chiamata alle armi” della gratuità dell’informazione al primo giorno ha visto mettere a disposizione 16 quotidiani già pagati: «Ancora non c’è stato un giovane che sia passato a ritirare – dice Andrea – Ma attendiamo fiduciosi». Sono pronti i ragazzi nativi digitali ad accettare la sfida? «Leggere più quotidiani aiuta a continuare a tenere gli occhi aperti. A mantenere sempre vivo lo spirito critico – conclude Andrea – Credo che l’informazione digitale serva a restare al passo con le notizie dirette, ma solo il giornale di carta ti dà il tempo di fermarti e riflettere».
Alessandra Vendrame Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino