TREVISO - Riconosciuto il fatto di lieve entità il giudice Silvio Maras, accogliendo solo in parte le richieste del pm Barbara Sabbatini (aveva proposto 5 anni e mezzo), ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il giudice ha anche condannato l’imputato, assistito dall’avvocato Roberto Campion, a risarcire con 20mila euro la bimba e con 5mila i genitori, che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Barbara Tirindelli.
Secondo l’accusa il pensionato, amico di famiglia dei genitori della piccina, avrebbe accarezzato nelle parti intime la bambina che gli era stata affidata. In particolare, mentre stava seduto in poltrona, si sarebbe abbassato i pantaloni e si sarebbe nascosto una gomma tra le gambe, chiedendo alla bimba di trovarla.
L’avrebbe anche toccata per poi allontanarsi e procurarsi piacere masturbandosi. I retroscena sono emersi in un incidente che seguì la denuncia, avvenuta nel 2012. In quell’occasione gli psicologi infantili spiegarono che la bambina era idonea a testimoniare.
«Attendo le motivazioni - ha detto l’avvocato Campion - per presentare appello. Dire che la bambina è idonea a testimoniare non significa che è anche credibile. Ci sono aspetti delle dichiarazioni della piccina che non sono stati approfonditi. Appare inverosimile che un uomo, con la presenza di altre persone in casa (la sorella della presunta vittima) si tolga i pantaloni per procurarsi piacere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino