TREVISO - Litigi furibondi. Atteggiamenti aggressivi tenuti sotto controllo solo da un continuo via vai di forze dell'ordine. E pure minacce di morte contro i vicini di casa....
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NELL'ALLOGGIO POPOLARELo scorso dicembre una famiglia Rom con tre figli più uno in arrivo, con cittadinanza italiana, è entrata in un alloggio popolare assegnato loro dal Comune nella zona tra via Saccardo e via Rizzi. Sono giunti qui da un altro quartiere della città. L'intervento del municipio rientrava nell'ambito delle azioni sociali volte a disinnescare situazioni potenzialmente esplosive in certe zone di Treviso, da via Bindoni alla Ghirada, distribuendo alcune famiglie che avevano avuto attriti con altre in alloggi popolari dislocati in quartieri diversi. Le premesse erano buone. La famiglia Rom è entrata nella nuova casa anche con l'impegno a rinnovare i locali. Ma il tentativo, almeno fino a questo momento, non ha avuto esito positivo. Anzi. Dalla fine dell'anno scorso per buona parte di San Zeno la vita non è stata più la stessa. «Nella notte di Pasqua i componenti del famiglia si sono messi a litigare con altri Rom. E' successo il finimondo. Sentivamo adulti urlare, bambini piangere e vetri andare in frantumi -raccontano gli abitanti- alla fine sono intervenute due volanti della Polizia. Fatto sta che non possiamo proprio andare avanti così. Dopo i profughi sistemati in via Dandolo, adesso a San Zeno arrivano anche i Rom, che hanno comportamenti decisamente sopra le righe, giusto per usare un eufemismo. In fondo alla strada, intanto, stanno sistemando altri due appartamenti. Rischiamo di diventare una seconda via Bindoni. Non possiamo accettare che la nostra zona venga ghettizzata».
IMMIGRATI TRANQUILLINei palazzi che si affacciano nella zona di via Saccardo abitano anche parecchi immigrati provenienti dall'Africa. Ma i residenti non hanno nulla da ridire su di loro. «Questo dimostra che il nostro non è razzismo -specificano- siamo pronti ad accettare senza problemi chi si comporta secondo le regole e il buon senso». L'episodio più grave ha coinvolto proprio uno dei membri della famiglia Rom e un nord africano. «Qualche tempo fa c'è stato un piccolo incidente in strada -racconta un abitante- e il primo ha detto al secondo che non avrebbe dovuto chiamare i vigili se non voleva rischiare di ritrovarsi con la gola tagliata. Ha detto proprio così, mimando anche il gesto». I residenti non si sono limitati a mugugnare. Alcuni hanno chiesto aiuto a Gloria Tessarolo, assessore al Sociale della giunta del sindaco Mario Conte. Un paio di settimane fa 5 di loro, in rappresentanza anche di altri, hanno incontrato l'assessore a Ca' Sugana, assieme a Davide Acampora, capogruppo di Forza Italia. Tessarolo ha risposto alle lamentele dei cittadini spiegando loro che si tratta di una sistemazione temporanea. Ma per ora non ha fissato date.
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino