TREVISO - Doveva rispondere di una presunta "esterovestizione" di società l’imprenditore trevigiano Egidio Viezzer ex titolare della «Casa di spedizioni Egidio Viezzer» di...
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Lo racconta il legale del 78enne imprenditore, l'avvocato Domenico Riposati: «Credo che questo accanimento sia eccessivo. La vita familiare non è stata facile». Il calvario giudiziario inizia nel 2010 quando la "Casa di spedizioni Egidio Viezzer" fallisce: i conti vengono spulciati (comprese mail e fatture) e partono contestazioni da parte di Gdf, Fisco, Inps e carabinieri. Essendo residente in Italia, avrebbe dovuto pagare qui le tasse. Di conseguenza la «Viezzer Poland» dello stesso imprenditore, lasciava configurare un caso di esterovestizione, ovvero i localizzazione all’estero di un’azienda di fatto italiana per godere dei vantaggi fiscali . Ma così non è e tutte le contestazioni mosse dalle Procura di Treviso e Pordenone (il processo è ancora in corso), sono venute a cadere una dopo l'altra.
Il paradosso è che sarebbe bastato riunificare i processi per risparmiare tempo e denaro (evitando costi e stress al diretto interessato), tanto più se i vari giudici hanno stabilito, uno dopo l'altro, che nessuna delle due società di Viezzer controllava l'altra. Due realtà separate. «Spero che mio padre ora possa lasciarsi alle spalle una vicenda non facile», commenta sconsolato il figlio Andrea.
Il Gazzettino