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TREVISO - A giudizio per diffamazione. Perchè sulla piazza virtuale di Facebook aveva postato commenti diretti, sostenendo che quel venditore di energia era, in verità, un ladro. Poi, aveva condito i commenti con una foto. Faccia, nome e cognome, e frasi che gli rovinavano la reputazione. Perchè lui era davvero un venditore, a dispetto delle apparenze e dei sospetti. E non ci aveva pensato due volte e aveva denunciato, P. M., 49enne trevigiana, che poco prima aveva tentato di convincerla a passare ad un gestore di energia elettrica alternativa. Il processo, incardinato nel Tribunale di Treviso, si è chiuso ieri mattina in quanto la lite è stata composta: la parte offesa ha ritirato la querela dietro compenso in denaro. I fatti, però, vanno raccontati.
Perchè sempre più spesso i furti a ripetizione creano un diffuso clima di allarme sociale. È il caso di P.M. - difesa dall’avvocato Malfa del foro di Padova - casalinga che il 17 giugno del ‘16 ha sentito suonare il campanello.
Il Gazzettino