Bombardamento del 7 aprile a Treviso: dai registri spuntano 10 piccole vittime mai conteggiate prima

TREVISO – Pietro, Adele, Carla, Giuseppina, Pompilio, Giuseppe, Annita, Amedeo, Renzo, Ivana. Sono i nomi di dieci bambini, tra gli otto e i dodici anni morti sotto le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO – Pietro, Adele, Carla, Giuseppina, Pompilio, Giuseppe, Annita, Amedeo, Renzo, Ivana. Sono i nomi di dieci bambini, tra gli otto e i dodici anni morti sotto le bombe del 7 aprile 1944. E che fino a oggi nessuno conosceva, perché deceduti qualche giorno dopo, in un paio di casi anche qualche mese dopo, per via delle ferite. Non sono mai stati conteggiati nel triste elenco dei deceduti di quel drammatico giorno. Fino a oggi non erano compresi tra le 123 piccole vittime (ora 133) che, ogni anno, vengono commemorate con una messa nella chiesetta della Madonnetta a Santa Maria del Rovere, proprio a due passi dallo Storga. Le loro identità sono rimaste, per ottant’anni, confinate nei registri dei morti ancora custoditi all’anagrafe trevigiana: dei numeri ormai dimenticati da tutti. Le loro identità sono riemerse solo in queste settimane grazie all’intuizione di Dino Daniotti (presidente della sezione trevigiana dell’associazione Nazionale vittime Civili di Guerra) e alla costanza di Antonello Hrelia che al bombardamento del 7 aprile ha dedicato anni di studi. Dopo numerosi e vani tentativi di poter accedere agli archivi, hanno chiesto l’aiuto del consigliere comunale Davide Acampora e dell’assessore Gloria Sernagiotto. E con l’appoggio della giunta la situazione si è sbloccata. Thomas Stigari, funzionario dell’Anagrafe di Ca’ Sugana, ha quindi accettato di passare qualche ora del suo tempo libero a consultare registri e incrociare dati. Un lavoro certosino, durato sei mesi e concluso proprio a ridosso della commemorazione degli Ottant’anni dal bombardamento. E ha scoperto che al conteggio delle vittime mancavano dieci piccoli angeli.

LE STORIE

I nomi verranno aggiunti alla lapide che ricorda i bambini deceduti sotto le bombe di quel 7 aprile. Il parroco di Santa Maria del Rovere, don Adelino Bortoluzzi, ha già dato il proprio consenso. La lista quindi comprende: Pietro Fontebasso di 10 anni; Adele di Laura (età sconosciuta); Carla Dorigo (12 anni); Giuseppina Umilesi (8 anni, mai trovata); Pompilio De Zottis (11 anni); Giuseppe Poloniato (10 anni); Annita Poloniato (6 anni); Amedeo Baza (12 anni); Renzo Re (12 anni); Ivana Zorzi (4 anni). Per arrivare alla loro identità sono stati controllati tutti gli atti di morte tra il 1944 al 1950: «Grazie all'incrocio di dati che già avevo - racconta Hrelia - abbiamo potuto riscontare che ben 10 bambini in più sono morti per ferite successivamente al 7 aprile. Ora possiamo ricordarli tutti».

IL CONTRIBUTO

A dare impulso alla ricerca è stata l’associazione delle Vittime Civile di Guerra, da sempre convinta che i trevigiani deceduti in quel tremendo “venerdì di Passione” del 1944 potevano essere molti di più. «Questa ricerca è stata fatta su spinta dell'associazione Vittime - continua Hrelia - ringraziamo anche l'ufficio anagrafe del Comune e l'assessore di competenza Gloria Sernagiotto, ma soprattutto il responsabile dell'ufficio anagrafe Thomas Stigari che ha dedicato molto del suo tempo a fine orario lavorativo per consultare i faldoni e giungere a questa sorprendente scoperta. Soltanto lui ha potuto mettere mano agli archivi essendo ufficiale di stato civile, perché per legge nessun altro poteva accedervi sulla base di stringenti divieti burocratici». Per Acampora è stato compiuto un piccolo gesto ma di grande significato: «Finalmente la memoria di questi 10 bambini sfortunati dopo 80 anni potrà riaffiorare, andando a sommarsi ad un bilancio già molto tragico. Tuttavia sono soddisfatto che questa ricerca, andata avanti diversi mesi, abbia portato a dei risultati e mi auguro che presto i nomi di quegli Angeli possano essere trascritti e aggiunti sulla lapide posizionata all'interno della Chiesetta Delle Acquette. Da parte mia ci sarà massima disponibilità per farlo al più presto».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino