VENEZIA - La Polizia di Stato, coordinata dalla procura Antimafia di Venezia, ha arrestato nel bresciano Juan Fernandez Sorroche, 42 anni, spagnolo, gravitante nell'area...
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L'ATTENTATO IL 16 AGOSTO 2018 E LA RIVENDICAZIONE
L'arresto risale al 22 maggio: l'uomo è stato individuato grazie a tracce di DNA, sudore, trovate sui fili della bomba e sulle lettere di rivendicazione. Con lui in manette il bresciano Manuel Oxoli, 38 anni per aver favorito la sua latitanza. Il provvedimento della Procura Distrettuale di Venezia, eseguito dalla Digos lagunare con il supporto della Direzione centrale polizia di prevenzione, è già stato convalidato dal gip di Brescia, dove è stato eseguito il fermo. Sorroche aveva partecipato al G8 di Genova nel 2001, alle manifestazioni anti Tav a Torino, al furto della torcia olimpica a Torino 2006.
L'ORDIGNO. La bomba era composta da pentole a pressione riempite di polvere pirica e chiodi.
LE INDAGINI CONTINUANO. Il Procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, ha sottolineato: «Difficile che un'azione del genere possa essere fatta da una sola persona. Quella bomba, che poi erano due, poteva fare una strage».
LUCA ZAIA - «SI È TOLTA INQUIETUDINE»
«I miei complimenti e i miei ringraziamenti agli investigatori ed alla magistratura che ha seguito questa partita».
IL COMMENTO DI ROBERTO CIAMBETTI
«Ancora una volta la Procura Antimafia di Venezia e la Polizia di Stato hanno dimostrato una elevata professionalità, tempestività e capacità di intervento: l'arresto di una indiziato per la bomba posta alla sede della Lega a Treviso è un risultato di non poco conto, che conferma le doti degli inquirenti e delle Forze dell'Ordine su cui i cittadini possono sempre far conto. Chiunque pensasse di usare la violenza politica è avvisato». Roberto Ciambetti, commissario straordinario della Lega Nord per la provincia trevigiana, commenta così la notizia diffusa quest'oggi «dell'arresto a Brescia di una persona su cui gravano indizi tali da aver convinto il Gip a convalidare il fermo - ha detto Ciambetti -. Da questa operazione giunge un segnale importante: nelle ultime settimane c'è stata una escalation incredibile di insulti e accuse pretestuose contro il movimento leghista con un inaccettabile clima di violenza in crescita, humus ideale per esagitati e facinorosi che cercano ogni motivazione anche ideologicamente labile per dar sfogo al loro rancore e odio. Ecco, l'arresto a Brescia di questi indiziato, la reazione tempestiva della Procura e della Polizia dicono che non c'è spazio nella nostra realtà per estremisti, provocatori e violenti, per chi, non avendo altri mezzi, usa la violenza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino