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TREVISO - Una proposta di legge per arginare il fenomeno dilagante della violenza giovanile. Tre i punti cardine dell'iniziativa anti "baby gang" del deputato leghista Gianangelo Bof: abbassare l'età di imputabilità per certi reati, introdurre un'aggravante specifica per chi delinque "in branco" e negare la cittadinanza agli stranieri che delinquono. L'aggressione a due poliziotti a Conegliano, presi a pugni e morsi durante un controllo ha riacceso i riflettori sulla piaga della violenza giovanile, esplosa nella Marca soprattutto dopo la pandemia. E ora proprio da qui sta prendendo forma una legge per contrastare il fenomeno in tutta Italia. «Il dato più preoccupante è l'abbassamento dell'età dei responsabili. E questa è una tendenza legata all'effetto branco - osserva Bof -. I ragazzi si sentono invincibili quando sono in gruppo, arrivando a fare cose che da soli non farebbero mai. Non è giusto che i cittadini non si sentano sicuri nelle loro città per colpa di questi bulli». A gettare benzina sul fuoco ci pensano poi i social, palcoscenici in cui pericolose bravate possono diventare virali. «Bisogna stroncare queste derive, anche attraverso leggi adeguate - afferma l'onorevole -. Non possiamo aspettare che il fenomeno si aggravi ulteriormente rischiando di sfuggire di mano». Da qui la proposta di legge, ancora in fase di rifinitura.
L'ESCALATION
Di episodi gravi ne sono già successi parecchi.
LE CONTROMISURE
All'elenco si aggiungono le aggressioni ad autisti e controllori della Mom: spesso i giovani pizzicati a bordo senza biglietto reagiscono a calci e pugni. Non si contano poi i vandalismi. Il deputato Bof ne ha un assaggio nel piccolo comune che amministra: «A Tarzo abbiamo una banda di baby teppisti: ragazzini di 12-13 anni che si divertono a fare danni». Azioni diverse, con un denominatore comune: a compierle sono giovani e giovanissimi. «Bisogna intervenire per stroncare la percezione di impunità».
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Il Gazzettino