TREVISO - È stata recentemente scoperta in via Collalto, un'altra antica facciata affrescata con raffinati fregi e colori brillanti. Gli interventi di restauro sono...
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EREDITÀSi tratta sicuramente di una testimonianza importante per la città che sta cercando di rimpossessarsi di questo suo carattere identitario che la distingue e di cui in passato ne è sempre andata fiera: le facciate affrescate, l'amore per il bello e per il colore. Solo qualche anno fa c'era stato un caso simile in un palazzo in via San Michele: in occasione del restauro, una palazzina all'apparenza assolutamente insignificante ha potuto svelare la sua vera identità, che oggi può vantare grazie alla lodevole sensibilità dei proprietari. Gli affreschi, di buona qualità, risalgono alla fine del Quattrocento o primissimi anni del Cinquecento, e si inseriscono pienamente in quel gusto antiquario diffusosi a Treviso in quel periodo, quando la pittura, ma anche la scultura, riprendevano dalla classicità il ricchissimo campionario iconografico e la vasta e intensa gamma cromatica, per distribuirli poi nei muri dei palazzi e delle case, tanto da far sembrare la città costantemente in festa.
NUOVO TASSELLOCosì alle 614 facciate affrescate catalogate nel libro Treviso Urbs Picta di Fondazione Benetton, si aggiunge un nuovo prezioso tassello a raccontare la storia di questa singolare città dipinta, e andandosi ad inserire tra i 97 casi di decorazioni di carattere antiquario. Ma la contrada Collalto, detta nell'Ottocento del Tintor, doveva essere alla fine del Quattrocento luogo di residenze lussuose: affacciata su Corso del Popolo, dove ora c'è la piccola piazzetta, sorgeva l'antico palazzo dei Collalto con all'interno affreschi medievali; dal lato opposto di via Collalto, al civico 2, si erge un palazzo con il portico sui due lati che presenta ancora tracce della decorazione pittorica. Arriviamo poi a Casa Manolesso-Ferro che oggi ospita il ristorante Alfredo, semidistrutta durante il bombardamento del 1944. Quasi di fronte si innalza l'edificio in questione, di tre piani, all'epoca anch'esso interamente dipinto e decorato anche all'interno riprendendo le decorazioni esterne. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino