Trentino, allerta "orsi problematici": «Niente catture, saranno abbattuti». Insorgono le associazioni

Un orso bruno selvaggio. (Immag archivio Remo Sabatini)
Si prospettano tempi assai duri per gli orsi del Trentino. Anzi, durissimi. Sì perché, stando alle ultime dichiarazioni del presidente della Provincia Autonoma di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si prospettano tempi assai duri per gli orsi del Trentino. Anzi, durissimi. Sì perché, stando alle ultime dichiarazioni del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, la cattura e successiva detenzione nella struttura del Casteller potrebbe presto essere sostituita da ben altro. In merito alla questione dei cosiddetti "orsi problematici", Fugatti ha infatti ribadito: "Non è prevista la collocazione di altri esemplari di orso al Casteller". E poi, gli esemplari che "mettono a rischio la sicurezza pubblica saranno rimossi mediante abbattimento". Parole che hanno fatto infuriare animalisti e associazioni come Enpa che, con la presidente nazionale Carla Rocchi, ha tuonato: "Vogliono risolvere la questione con i fucili? Non staremo certo a guardare". Così, senza mezzi termini, da domani il destino dei plantigradi che, semplicemente, si comporteranno da orsi, potrebbe essere segnato. E poco importa se rappresentano i discendenti di quelli già sterminati un tempo e che vivevano quei territori ben prima di qualsiasi città, giunta o provincia che sia. "Che crepino". E poi, basta con quel chiamarli con nomi da film (Papillon) o con quelle sigle strane che sembrano targhe automobilistiche sovietiche di prima della guerra. Il bosco è di tutti. Tranne che di orsi, lupi, volpi, cinghiali, cervi e leocorni.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino