Treno delle Dolomiti, il Comitato fa il punto con i sindaci dell’Agordino chiedendo loro di farsi portavoce in Provincia affinché sul tema venga aperto un confronto...
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Treno delle Dolomiti, il Comitato fa il punto con i sindaci dell’Agordino chiedendo loro di farsi portavoce in Provincia affinché sul tema venga aperto un confronto prendendo in considerazione, oltre alle tre cadorine, anche la proposta lungo la Val Cordevole. Sul tavolo, pronto per partire alla volta di Palazzo Piloni, c’è un documento che in calce riporta le firme di tutti i 16 primi cittadini ad esclusione, oltre che di Voltago perché commissariato, di Canale d’Agordo. Intanto in calendario è stato fissato un altro confronto per approfondire il progetto curato da Stefano Dell’Osbel.
IL PROGETTO
«Per garantire un futuro al Bellunese - è stato sottolineato ieri dal presidente Paolo Selva Moretti all’incontro convocato in sala Don Tamis dall’Unione montana Agordina - è auspicabile che il territorio sappia esprimere una scelta consapevole e responsabile tra i quattro tracciati presentati in Regione, perseguendo l’obiettivo di un’equa distribuzione degli investimenti in provincia». «Il percorso del treno lungo la valle del Cordevole - è stato sottolineato - è baricentrico rispetto all’intera provincia e garantisce un collegamento sicuro tra le vallate. Partendo da Ponte nelle Alpi raggiunge Cortina in 72 km toccando Belluno, Agordo, Cencenighe, Alleghe e Caprile. I chilometri in galleria sono solo 21 e il tempo di percorrenza è di circa un’ora: solo 2 ore e 30 minuti da Venezia a Cortina. Il tracciato rispetta quindi le attese della Regione ed è comparabile con i tempi di percorrenza in auto. Due milioni di passeggeri annui, stimati, fanno sì che questa linea ferroviaria sia una grande opportunità per uno sviluppo economico sostenibile ed ecologico».
I SINDACI
«Partiamo dal presupposto - afferma Moreno De Val, sindaco di San Tomaso - che sistemare la viabilità ordinaria è fuori di dubbio.
Il Gazzettino