Treni con il contagocce per il cantiere, pendolari in rivolta

TRASPORTI FERROVIARI Polemiche e caos per i lavori in corso
UDINE - Quasi 60 treni sostituiti con bus da Monfalcone a Trieste. Una decina con ritardi fra i 5 e i 15 minuti, una decina soppressi, senza contare le corse limitate a Cervignano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - Quasi 60 treni sostituiti con bus da Monfalcone a Trieste. Una decina con ritardi fra i 5 e i 15 minuti, una decina soppressi, senza contare le corse limitate a Cervignano o Gorizia o quelle che partiranno da queste stazioni con corriere sostitutive. È questo lo scenario con cui, sulla Udine-Trieste (una delle linee più frequentate della regione) stanno facendo i conti i pendolari da mercoledì scorso e con cui continueranno a confrontarsi (anche se pare più uno scontro) fino a venerdì 21 agosto, quando tornerà alla normalità la circolazione dei treni, ora sospesa sul binario lato monte, in direzione di Trieste centrale, per permettere il consolidamento del costone roccioso, franato il 22 giugno scorso nei pressi di Bivio d'Aurisina. È bufera: i comitati, che hanno apprezzato lo «spirito collaborativo di Trenitalia», bocciano per «miopia strategica», invece, l'operato di Rfi, da cui i lavori dipendono.

I COMITATI
«Quei lavori vanno fatti, non ci piove - dice Andrea Palese del comitato Alto Friuli -. Il gestore del servizio non è sotto accusa, ma lo è Rfi. Forse saremo Cassandre, ma già a dicembre scorso avevamo detto che lungo quella linea vanno fatti degli investimenti. Bisogna rimettere il posto di movimento di Grignano: se lo avessero fatto, questo darebbe molto respiro, perché avremmo due treni in linea. Senza entrare nella polemica politica, ma è evidente che una linea romantica di fine Ottocento non può supportare il traffico passeggeri e merci. Pensare oggi di continuare ad usare la linea costiera di Sissi sia per il traffico passeggeri sia per quello merci è fuori da ogni logica. Servono investimenti e lavori. Non è in discussione la velocità, ma il volume dei treni che ci passano». Con la linea sospesa sul binario lato monte, il traffico si sta svolgendo a senso alternato sul binario lato monte in direzione Udine-Venezia, con conseguenze inevitabili: «Sono solo 62 i treni regolari. Altri 10 viaggiano con ritardi da 5 a 15 minuti a causa del rallentamento del cantiere. 60 sono limitati e autosostituiti da Monfalcone a Trieste. Sono inoltre previsti alcuni treni limitati a Cervignano e Gorizia. Una decina i treni soppressi, alcuni autosostituiti. Una brutta tegola per il trasporto ferroviario in Fvg», dicono i comitati. I disagi non mancano, segnalano. «Si sono evidenziate tutte le lacune della costiera. Paghiamo oggi i risparmi fatti da Rfi togliendo il posto di movimento di Grignano. Una miopia assoluta e un altrettanto assoluto immobilismo - attacca Palese -. Con Rfi ci eravamo sentiti a gennaio, dopo i problemi e il dirigente ci ha promesso di riposizionare il posto di Grignano nel 2021 perché mancavano i soldi. Li hanno trovati per fare i lavori urgenti su aurisina, che facciano anche Grignano». Per il futuro, dice, bisogna mettere da parte le ideologie: «Se qualcuno si ferma alle gallerie sul Carso, a Latisana no, a Cervignano no, forse non ha capito che abbiamo uno scalo merci a Cervignano, un porto a Trieste e una città che ha un milione di turisti all'anno, e che basta un incendio o una frana, perché il capoluogo regionale resti isolato». Insomma, secondo il comitato «bisogna iniziare a ragionare ad un'opera moderna e strategica». 
IL PORTO

I merci che arrivano dal Porto di Trieste, in media una trentina al giorno e 10mila all'anno, come conferma l'ente, oltre ad usare la linea costiera, «con restrizioni» imposte dalla situazione, hanno come alternativa anche la Transalpina (che però ha una certa pendenza), da Villa Opicina a Trieste Campo Marzio. Sono stati fatti diversi test. «La salita sarà fatta con due locomotori - spiegano al Porto -. Utilizziamo la Transalpina senza alcun problema. Siamo in continuo contatto con Rfi per garantire tutti i merci. Non siamo in grado di quantificare eventuali cali. Abbiamo agito subito e ci stiamo riorganizzando con maggiore flessibilità anche come orari per mantenere le esigenze del mercato». Fs si limita a ricordare che «è stata garantita la fascia pendolari. Si è fatto il massimo per ridurre al minimo i disagi». Quanto al posto di movimento di Grignano «è nei piani di Rfi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino