Cede il terreno, treni fermi fra Longarone e Calalzo. Il servizio di bus sostitutivi

I tecnici di Rfi e Trenitalia hanno riscontrato il problema nella tratta vicina al ponte di Ospitale di Cadore

Cede il terreno, treni fermi da Longarone a Calalzo
LONGARONE - Continuano i disagi per i pendolari dei treni bellunesi. A poco più di due mesi dalla riapertura della tratta Ponte nelle Alpi-Calalzo, la ferrovia del Cadore...

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LONGARONE - Continuano i disagi per i pendolari dei treni bellunesi. A poco più di due mesi dalla riapertura della tratta Ponte nelle Alpi-Calalzo, la ferrovia del Cadore è di nuovo chiusa. Il provvedimento restrittivo è scattato ieri - 10 gennaio - alle 12.30: stop ai treni si viaggia con le corse sostitutive su gomma, con gli autobus dalla stazione di Longarone per la salita, da quella di Calalzo per la discesa.



LA CHIUSURA
Rete Ferroviaria Italiana, gestore della tratta, e Trenitalia hanno informato in prima battuta che la chiusura temporanea è dovuta ad “accertamenti tecnici sulla linea” tra le stazioni di Ospitale e Perarolo di Cadore. L’inghippo è nei pressi del ponte di Ospitale, vicino alla galleria che passa sotto la parte alta del paese, il dissesto della sede ferroviaria è stato rilevato durante i normali controlli di manutenzione. Accertamenti di routine avrebbero dunque evidenziato un cedimento sotto il binario, all’origine del problema forse la pioggia dei giorni scorsi che avrebbe reso fragile il terreno della massicciata causando un avvallamento, non pare di grandi dimensioni, ma comunque i tecnici hanno ritenuto prudenzialmente di fermare i convogli e procedere con ulteriori verifiche.

LE TEMPISTICHE

Gli accertamenti in zona potrebbero non esaurirsi in tempi brevi, e così ai treni già cancellati fino al primo pomeriggio di ieri si sono aggiunte anche le corse fino a sera. La zona già in passato era già stata interessata da problemi a cominciare da quelli, piuttosto gravi, per l’alluvione del 1966. E così dalle 12.30 di ieri tutti i convogli per Calalzo e viceversa sono stati soppressi e sostituiti con autobus. Le poche ore di luce non hanno permesso un quadro esaustivo dello stato dell’arte, va da se che nella mattinata odierna ci saranno ulteriori valutazioni sul campo per capire la gravità o meno della situazione in quel tratto di ferrovia; le ultime notizie assicurano che non si tornerà a viaggiare prima di venerdì, forse sabato. Così Rfi in una nota del tardo pomeriggio: “La circolazione ferroviaria fra Calalzo e Longarone è interrotta dal primo pomeriggio di ieri. A seguito di un sopralluogo programmato, i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana hanno riscontrato la necessità di un intervento straordinario sul ponte ferroviario che collega Ospitale di Cadore e Perarolo di Cadore. I tempi e le modalità di intervento saranno approfondite nei prossimi giorni. Per garantire la continuità del servizio di viaggio, sarà attivo un servizio autosostitutivo fra le stazioni di Calalzo e Longarone”. La tratta Ponte Calalzo è stata chiusa per manutenzione da metà settembre a fine ottobre, più di qualcuno fra i pendolari ieri si interrogava: possibile che nessuno si sia accorto di niente durante quel periodo? Ma c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno: «A volte ci vuole fortuna, in questo caso che si sia trovato il potenziale pericolo prima che succedesse qualcosa di serio, e va riconosciuta ai tecnici competenza e professionalità». Per la ferrovia che sale in Cadore dal prossimo 2 aprile è stato programmato un altro stop, pare propedeutico per lavori di manutenzione in galleria Monte Zucco, si prevedono disagi ai pendolari della tratta, studenti e lavoratori, ma anche a quei turisti che, viste le continue code sull’Alemagna, preferiscono in molti il treno. Non c’è anno che non si facciano lavori sulla tratta, lavori indispensabili sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria; è un impianto datato, inaugurata nel 1914, la linea che sale in Cadore che si sviluppa su una valle piena di ostacoli. Si pensi che nella sola zona oggetto dell’ultimo allarme, la Perarolo Ospitale, si contano ben 16 ponti, di varie altezze, e 10 gallerie senza scordare i muri di contenimento sotto e sopra i binari, i paramassi; quanto capitato sta nell’ordine delle cose su opere tanto datate.
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Il Gazzettino