PORDENONE - Il grido d'allarme lanciato in modo particolare dalle amministrazioni comunali di Fiume Veneto e Zoppola ha raggiunto il tavolo della giunta regionale, e da...
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Questo il monito lanciato dai Comuni e raccolto dalla Regione. Di quali interventi si parla? Al vaglio ci sono tre soluzioni, che saranno verificate nei prossimi mesi: l'installazione di un sistema "tutor" per il controllo della velocità media (questa ipotesi oggi è in cima alle preferenze), il posizionamento di autovelox fissi e un miglioramento della segnaletica verticale (sarebbe l'opera più marginale). «La strada, per com'è stata costruita, porta a correre - ha spiegato la Santoro -. Ora stabiliremo l'intervento migliore in base al rango della strada, poi agiremo». In tempi brevi, quindi, nella speranza di riuscire ad arginare la lunga lista di decessi che si porta dietro soprattutto il tratto immediatamente successivo all'uscita dall'A28. Prima del grave incidente di fine settembre, costato la vita al pordenonese Luca Miani, una lunga scia fatta di morti e feriti gravi ha segnato la storia della statale. La Cimpello-Sequals è una strada double-face: nasce statale, ma viene interpretata come un'autostrada. L'ultima tragedia è datata 2015: morirono all'alba del 15 maggio un 39enne di Rive d'Arcano e un pordenonese di 56 anni. Scontro frontale, nessuno scampo. Altri tre, invece, i decessi avvenuti sulla stessa strada nel 2014, mentre dal 2010 a tutto il 2013 la Cimpello-Sequals è stata protagonista di altre cinque vite spezzate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino