​Sotto i colpi del Covid chiude anche il bar trattoria Da Rosa: serrande giù senza preavviso

Sotto i colpi del Covid chiude anche il bar trattoria Da Rosa: serrande giù senza preavviso
CONEGLIANO (TREVISO) - Chiuso senza alcun preavviso il popolarissimo bar trattoria da Rosa in via Lourdes 274, al confine con Bagnolo di San Pietro di Feletto. Lo aveva gestito...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Chiuso senza alcun preavviso il popolarissimo bar trattoria da Rosa in via Lourdes 274, al confine con Bagnolo di San Pietro di Feletto. Lo aveva gestito per lunghi anni Rosa Romano, con alle spalle esperienze in altri importanti esercizi pubblici della città (tra cui il bar al Duomo in Galleria Dalla Zentil, chiuso a sua volta da diversi anni, dopo altre gestioni), che a un certo punto ha deciso di mollare e lo ha ceduto a una famiglia cinese, che ha cercato di mantenerne la tradizione e ne aveva anche conservato anche l'insegna. Ai lati del bar trattoria sorgono lo storico bocciodromo coperto Venturin, che purtroppo è chiuso da più di due anni e per il quale non è stata trovata una soluzione per la sua riapertura (per la quale l'amministrazione comunale, anche se sarebbe stato piuttosto impegnativo, avrebbe potuto dare una mano, secondo quanto ha segnalato Fabio Maccari della Bocciofila San Giorgio, che lo aveva in carico), oltre che la sede del moderno complesso del Circolo Biliardi Otello, che in questo periodo di pandemia non può svolgere alcuna attività.


Il bar trattoria da Rosa dispone di un ampio parcheggio ed al suo interno di diverse sale. A mezzogiorno era il luogo in cui pranzavano con prezzi popolari, ma gustando piatti genuini, molte persone provenienti da fuori, impegnate nelle fabbriche e nei cantieri di lavoro di tutta la zona. E poi, per la sua comoda accessibilità, era un luogo di ritrovo per molti residenti del quartiere, per un brindisi in compagnia e per interminabili partite a carte.


La situazione attuale è difficile per tutti. Dalla zona arancione si è tornati in zona gialla e non si è costretti a rimanere chiusi, ma si può tenere aperto solo fino alle 18. Per dirla in modo semplice, con questa situazione, i costi fissi rimangono inalterati, ma i ricavi diminuiscono paurosamente e anzi i conti finiscono in rosso. I ristori sono un palliativo che serve a poco. Lo hanno fatto presente anche altri esercizi pubblici della città, tra cui l'Osteria Al Contadino di via Matteotti, che cercano di resistere, ma che si sentono in obbligo di pagare i dipendenti e si devono fare carico delle spese per i materiali di sanificazione dei loro locali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino