Trasporti nel caos, arrivano nove nuovi autobus ma non bastano. La Regione: "Aprite ai privati"

La stazione degli autobus di Pordenone
PORDENONE - Sono giorni bollenti per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano. La ripartenza della scuola ha spezzato un equilibrio già fragile, quello dettato dalle...

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PORDENONE - Sono giorni bollenti per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano. La ripartenza della scuola ha spezzato un equilibrio già fragile, quello dettato dalle norme figlie della pandemia. E ora è scattata la corsa contro il tempo per tamponare almeno le falle più importanti, rappresentate da studenti lasciati a terra, ammassamenti sulle banchine dei terminal e corse “fantasma” che arrivano in ritardo o non arrivano nemmeno. Si inserisce proprio in questo contesto un annuncio importante di Atap, la società di trasporti che per la “madre” Tpl gestisce la materia nel Pordenonese: a breve, infatti, saranno disponibili nove nuovi autobus. «Sono quelli che solitamente mettevamo a disposizione - a noleggio - dei privati per i vari servizi turistici. La Regione ci ha dato l’autorizzazione per utilizzarli come vettori del trasporto pubblico urbano». 

DIFFICOLTÀ
La domanda è: basteranno nove corriere? No, non ancora. Non sarà sufficiente, anche se aiuterà. I nove mezzi che torneranno a disposizione di Atap non saranno a due piani e copriranno solo una piccola parte dei “buchi” che si sono venuti a creare da mercoledì scorso, quando sono ricominciate le scuole. La verità è che anche Atap si presenterà venerdì al vertice con i sindaci della provincia con poche risposte. Non perché non ne voglia mettere a disposizione, bensì perché a fronte di una capienza ridotta all’80 per cento di quella totale, bisogna far quadrare anche i conti. Nuovi autobus e nuovi autisti costano. E poi c’è la questione legata agli ammassamenti, sulla quale vuole fare chiarezza Narciso Gaspardo, il numero uno di Atap. «Il distanziamento a bordo non esiste - spiega -. Bisogna portare correttamente la mascherina, ma le norme non parlano di distanziamento, bensì di una capienza ridotta sino ad arrivare all’80 per cento di quella totale. Per quanto riguarda la situazione all’esterno dei mezzi, invece, ci affidiamo ai controlli delle forze dell’ordine». 
L’ESORTAZIONE
A fronte dei primi reclami, presentati da alcuni genitori infuriati anche in provincia di Pordenone, ora si muove anche la Regione. Sulla difficile situazione del trasporto pubblico in provincia, ieri ad esempio è intervenuto l’assessore Graziano Pizzimenti. E non ha lesinato alcune “punture” dirette ai gestori del servizio. A suo dire, infatti, una soluzione sarebbe già disponibile sul piatto, ma non sarebbe stata messa in pratica per una sorta di reticenza da parte degli operatori stessi. «Capiamo perfettamente le difficoltà che sono sorte in seguito alla decisione del governo di limitare la capienza a bordo dei mezzi pubblici (in Fvg sino al 7 settembre gli autobus si potevano occupare al massimo della capienza, ndr) - ha detto Pizzimenti - ma la soluzione ci sarebbe, così come ci sono già gli strumenti per iniziare a risolvere i problemi. La strategia potrebbe essere quella di subappaltare alcune branche del servizio a degli operatori privati, che sarebbero perfettamente in grado di garantire più corse su singole tratte e su singoli settori del trasporto pubblico. La possibilità c’è, basta metterla in pratica. I privati possono sopperire alle difficoltà che abbiamo visto in questi giorni». 

La Regione non si è interessata al problema solamente a parole: lunedì, ha annunciato sempre Graziano Pizzimenti, sono state convocate tutte le società che gestiscono il trasporto pubblico. Un altro vertice, dopo quello provinciale, per iniziare a prendere il proverbiale toro per le corna. 
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Il Gazzettino