Trappole vicino all’area Fenderl: «I cani rischiano di morire soffocati»

L'area Fenderl dove sono state trovate la trappole
Trappole sul Monte Altare a due passi dall’area Fenderl. Difficile capire chi le possa aver posizionate, se dei bracconieri o dei vandali. Mercoledì è rimasto...

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Trappole sul Monte Altare a due passi dall’area Fenderl. Difficile capire chi le possa aver posizionate, se dei bracconieri o dei vandali. Mercoledì è rimasto intrappolato un cane, salvato in extremis dalla sua padrona; ieri un signore ci è finito dentro con un piede. Si tratta di trappole con un sistema di fili che finiscono per chiudersi, strozzando il capo dell’animale. La loro presenza è stata segnalata ieri da alcuni volontari che operano nella cura del verde dell’area Fenderl alla forestale, che ora valuterà opportuni provvedimenti. Intanto i volontari vogliono mettere in guardia tutti coloro che frequentano la collina con i cani: «State attenti, evitate che i vostri cani corrano liberi fuori dai sentieri, perché è proprio fuori dai camminamenti tracciati che sono state ritrovate le due trappole. Non è escluso che ce ne siano delle altre».

L’EPISODIO
Mercoledì una signora a spasso con il proprio cane sulla collina sopra l’area Fenderl, là dove si trova il percorso con attrezzi ginnici che sale verso la sommità del monte, ha scoperto la prima trappola. Il suo cane, libero, si era spinto fuori dal tracciato tra la vegetazione. «All’improvviso – ha raccontato ieri la donna ai volontari che curano l’area Fenderl – ho notato che il mio cane non si muoveva più e che non abbaiava. Era fermo, immobile, con il capo verso terra. Quando mi sono avvicinata per mettergli il guinzaglio ho scoperto che aveva due fili, uno rosso e uno bianco, che gli stavano stringendo il collo, soffocandolo. Sono riuscita a liberarlo, ma ho preso una grande paura». 
IL SOPRALLUOGO
Sentito il racconto, due volontari ieri mattina sono saliti in perlustrazione sulla collina, concentrando la loro ricerca nell’area in cui mercoledì il cane era rimasto intrappolato. Si tratta dell’area sopra il prato, là dove iniziano i tracciati che salgono alla Croce. «Insieme ad un altro volontario abbiamo percorso a piedi l’area, uscendo dai sentieri – racconta chi ieri mattina ha fatto un primo sopralluogo – e qui abbiamo trovato una trappola, o meglio il piede della persona che era con me è rimasto impigliato dentro ai fili. Con le mani non si riusciva a spezzare quei lacci e così con l’aiuto di un accendino li abbiamo sciolti e liberato il piede. I fili, uno rosso e uno bianco molto sottili, sono messi tra la vegetazione e in modo tale che l’animale, che annusa il terreno ed ha la testa bassa, ci finisca dentro, per poi morire soffocato. Abbiamo avvertito la forestale».

Sulla collina ci sono lepri, caprioli e anche qualche cinghiale. Difficile che i lacci servano per braccare questi ultimi, più caprioli e lepri. Ma c’è anche chi non esclude che sia opera di qualcuno che voglia prendere di mira i cani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino