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PORDENONE Le sue canzoni sul web sono molto seguite e quando si esibisce riscuote molto successo. Anis Bouh, 29 anni, trapper di San Martino al Tagliamento, è incappato ancora una volta in un vicenda di droga. La scorsa settimana è stato arrestato dalla Guardia di finanza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il suo numero di telefono - assieme ad altri quattro - era tra i contatti più frequenti di una persona finita sotto indagine lo scorso aprile: uno spacciatore a cui erano stati sequestrati quasi 80 grammi tra cocaina, marijuana e hascisc. È per questo che gli investigatori hanno chiesto alla Procura altrettanti decreti di perquisizione. Su cinque ispezioni, soltanto quella a San Martino ha permesso agli investigatori di trovare conferma ai sospetti. A Bouh sono stati sequestrati 13 dosi di cocaina, 37 grammi di ketamina, la droga dei rave party, 14 grammi di marijuana e due flaconi di anfetamine.
L'ARRESTO
Sabato l'arresto di Bouh è stato convalidato dal gip Rodolfo Piccin. Il giovane, difeso dall'avvocato Guido Galletti, si avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha specificato che lo stupefacente era per uso personale. Il giudice ha ritenuto che vi fossero esigenze cautelari e ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, dispositivo che fino a ieri, 8 novembre, non era ancora a disposizione, circostanza che ha impedito al cantante di lasciare il carcere di Udine.
LA MUSICA
Il genere musicale di Anis Bouh, il cui nome artistico è Dead Chico Baby, porta a frequentare ambienti trasgressivi: droga, armi, soldi e donne sono i temi delle canzoni dei trapper. Bouh è molto bravo e ha molti progetti che realizza a Milano. Presentando una delle sue ultime canzoni, canta che «là fuori sembra la fine del mondo e io sono ancora qui a rincorrere un sogno che ormai sembra solo nella mia testa». Canta che era convinto di «avere il mondo in mano con la stessa velocità con la quale pensavo di potermelo prendere», ma che l'ha visto «sgretolarsi» tra le sue dita. «E fu volere di Dio che dimostrò che mi poteva dare tutto ma che poteva togliermelo allo stesso tempo e così fece». Canta di essere cambiato nel profondo e che la solitudine è diventata una necessità. Racconta di come il «richiamo della strada forte come non mai» lo abbia trascinato tra le grinfie delle persone sbagliate, ma ammette di non aver capito che significhi avere la pena sospesa.
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Il Gazzettino