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TREVISO - Donazione di un fegato "a cuore fermo". Una prima in assoluto di trapianto da espianto a cuore fermo quella fatta dall'azienda Usl 2 Marca trevigiana dov'è stato eseguito l'intervento di trapianto di fegato in un paziente ricoverato in uno dei centri trapianto della Regione. La donazione di organi a cuore fermo è una procedura molto complessa a livello sia tecnico sia organizzativo. Prevede, infatti, l'impiego di Ecmo e di macchine per la riperfusione degli organi donati. L'intervento, ha comportato una perfetta sinergia tra la Rianimazione, il Coordinamento Trapianti della Ulss 2, la Cardiochirugia, la Cardiologia, la Radiologia, il Coordinamento regionale e nazionale per i trapianti e il Nit (Nord Italian Transplant).
Operazione complessa
Questa nuova tipologia tecnica di donazione - che prevede sempre il consenso alla donazione e l'accertamento della morte del donatore, in questo caso effettuato con un elettrocardiogramma protratto per 20 minuti - si affianca ora alla intensa attività di donazione di organi a cuore battente già effettuata presso l'Azienda sanitaria trevigiana. «Questo intervento segna un nuovo importante traguardo della sanità veneta - sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - A quelli già operativi, Treviso si affianca come ulteriore centro di eccellenza per la donazione a cuore fermo.
«Con la donazione conclusa a Treviso - sono parole dell'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin - la tecnica a cuore fermo si allarga a nuovi centri, offrendo la possibilità di procedere anche alla donazione di organi che in passato non potevano essere valutati per il trapianto. La conoscenza scientifica e lo sviluppo delle nuove tecniche impiegate nella donazione a cuore fermo, infatti, hanno consentito di onorare la volontà di un numero più alto di potenziali donatori, permettendo di aumentare, fino al 20% in più rispetto all'attuale, le possibilità di trapianto».
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