Il primo trapiantato di insule pancreatiche sta bene, già 180 diabetici hanno fatto richiesta: così si liberano dall'insulina

Il paziente trapiantato e i medici
PADOVA - Primo trapianto di isole pancreatiche in Veneto. Lo ha eseguito il Centro regionale per la terapia cellulare del diabete dell'Azienda ospedale università di...

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PADOVA - Primo trapianto di isole pancreatiche in Veneto. Lo ha eseguito il Centro regionale per la terapia cellulare del diabete dell'Azienda ospedale università di Padova, su un uomo di 52 anni dimesso questa mattina. 15 novembre, «in ottime condizioni». Lo riferisce la Regione, dopo la presentazione dell'intervento oggi a Padova alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, del direttore generale dell'Aou cittadina Giuseppe Dal Ben, della responsabile del Centro per la terapia cellulare del diabete Lucrezia Furian, del direttore della Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas Paolo Rigotti, del direttore delle Malattie del metabolismo Angelo Avogaro e del direttore di Radiologia Giorgio De Conti. Testimonial il paziente trapiantato, che «per sua stessa ammissione - riporta una nota - non riusciva più a vivere per gli effetti fisici e psicologici della malattia». Il trapianto di insule pancreatiche è «una pratica assolutamente innovativa che permetterà ai pazienti con diabete di tipo 1, il più grave e debilitante, di eliminare o ridurre la dipendenza dall'insulina e farà allontanare o regredire le numerose complicanze», sottolinea la Regione.

Ricordando la figura del presidente regionale dell'Aido (Associazione italiana donazione organi) Luca Cestaro, scomparso nei giorni scorsi, Lanzarin ha spiegato che «tutto è iniziato in piena emergenza Covid, quando decidemmo che comunque ogni attività possibile, a cominciare dalla ricerca e dai trapianti, doveva continuare. In questo centro la Regione ha creduto fin dal primissimo momento, quando nel settembre 2020 deliberammo il via libera alla realizzazione. Poi i vari passaggi, compreso il finanziamento regionale di 2 milioni di euro, si sono susseguiti rispettando in pieno le scadenze che ci eravamo dati, e il 2 novembre scorso è stato effettuato il primo intervento». 

«Tutto il team ha lavorato con competenza e determinazione rari - ha evidenziato l'assessore - realizzando tutti i complessi percorsi per arrivare ad avere le cellule trapiantabili adatte e selezionare i pazienti con attenzione totale, perché per arrivare alle insule pancreatiche si parte da un pancreas donato da una persona deceduta con tutto quel che segue in tema anche di terapie antirigetto». Al momento, rimarca la Regione, «già 180 pazienti hanno contattato il centro patavino. Sono per il 48% maschi e per il 52% donne, con un'età media di 42 anni e con il diabete da 20 anni. I pazienti finora valutati sono 83. Trenta sono stati esclusi per non indicazione alla terapia cellulare, per 47 è in corso l'approfondimento diagnostico per l'idoneità, 5 sono già in lista d'attesa e riceveranno quanto prima le insule pancreatiche. Il team della professoressa Furian non intende però fermarsi a questo straordinario risultato - conclude la nota - ma concentrerà le sue ricerche anche sulla possibilità, per ora non praticabile, di estendere in futuro la terapia anche ai bambini». 

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Il Gazzettino