Registri di classe con gli "alias" per gli alunni trans, a Treviso scoppia la polemica e il Comune se ne tira fuori

La proposta di fare i registri per i trans con gli alias a Treviso scatena la polemica
TREVISO - Registri di classe con gli Alias per far fronte agli alunni che non si identificano nel proprio genere ma nell'altro. E in città è scoppiata la...

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TREVISO - Registri di classe con gli Alias per far fronte agli alunni che non si identificano nel proprio genere ma nell'altro. E in città è scoppiata la polemica. La proposta verteva sull'adottare nomi nuovi nei registri scolastici per gli alunni transgender, attraverso l'identità alias e sulla possibilità di allestire negli istituti bagni e spogliatoi senza distinzione di genere. Domani pomeriggio, 20 ottobre, la Rete Lenford, gli avvocati per i diritti Lgbti+, presenterà a Treviso il regolamento dell'identità alias per le scuole. Appuntamento alle 16 nella sala verde di palazzo Rinaldi. L'incontro è coordinato dalla legale Valentina Pizzol. Tutti i presidi delle scuole della Marca sono invitati. Resta da capire quanti si presenteranno.

La posizione del sindaco Mario Conte

Ma il sindaco Mario Conte dal Municipio precisa che ha solo dato in dotazione lo spazio e non gli è stato richiesto il patrocinio: «Non ci è stato chiesto il patrocinio - sottolinea - Invito tutti ad affrontare temi, che sono importanti, in modo scientifico, approfondito, senza preconcetti ideologici e poi ognuno si fa la sua idea. Ogni pensiero va rispettato ma prima di tutto conosciuto, invece mi pare che si voglia evitare anche il confronto. Una richiesta eccessiva nei confronti del sindaco, che non può andare contro il regolamento comunale e concedere spazi in base ai temi che sono o meno di suo gradimento». E sul motivo del dibattito aggiunge: «Non entro nel merito dei contenuti del dibattito che ci sarà domani. Il regolamento del Comune di Treviso prevede che qualsiasi associazione può richiedere la disponibilità della sala per illustrare le proprie idee, quindi non vedo motivo per non concedere la sala», sottolinea il primo cittadino. 

I Pro Vita sul piede di guerra

Manca sempre meno al dibattito e sono già esplosi i contrasti tanto che il gruppo Pro Vita & Famiglia invita le famiglie a salire sulle barricate nelle scuole. «Per difendere i loro figli dalla pericolosa proposta per invitare i presidi degli istituti superiori della città, quindi anche le medie, ad adottare l'ideologica carriera alias - spiega Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus si tratta di una procedura illegale che rafforza nei minori l'idea di essere nati nel corpo sbagliato, anche in presenza di incertezze emotive superficiali o influenzate da mode e tendenze del momento, con danni psicofisici potenzialmente irreversibili». Ce n'è anche per Ca' Sugana che ha dato il via libera all'incontro nella sala di Palazzo Rinaldi. «Se il centrodestra vuole il sostegno delle famiglie alle prossime amministrative, il Comune deve ritirare il sostegno a questa pericolosa iniziativa mette in chiaro il portavoce chiediamo ai presidi delle scuole trevigiane di non introdurre nei loro istituti pratiche illegali che scavalcano la scienza e violano il patto di corresponsabilità educativa, su cui si fonda l'alleanza con le famiglie degli studenti».

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Il Gazzettino