«Tram mai più deragliamenti»: nuovo sistema segnalerà le anomalie

«Tram mai più deragliamenti»: nuovo sistema segnalerà le anomalie
PADOVA - Riorganizzare il lavoro dell'officina, aumentare l'organico del personale addetto alle manutenzioni e installare a bordo nuovi dispositivi per la sicurezza. Sono...

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PADOVA - Riorganizzare il lavoro dell'officina, aumentare l'organico del personale addetto alle manutenzioni e installare a bordo nuovi dispositivi per la sicurezza. Sono i tre impegni presi dai vertici di Busitalia durante l'ultimo tavolo con il sindacato Ugl, richiesto per discutere di come evitare un'altra lunga serie di incidenti del tram. Proprio ieri, intanto, alle 15.50 il mezzo si è fermato di nuovo a causa di un problema elettrico a Borgomagno: è ripartito dopo quaranta minuti. 

All'incontro di mercoledì scorso erano presenti l'amministratore delegato Franco Viola e il direttore Alberto Cavallini. «Siamo soddisfatti - spiega Fabio Bigon di Ugl, segretario provinciale per la categoria Autoferrotramvieri - perché l'azienda ha messo nero su bianco delle precise volontà. C'è l'intenzione di migliorare l'attuale situazione». I primi due impegni sono strettamente correlati. «Abbiamo battuto forte sul tasto della carenza di personale addetto alle manutenzioni del tram - racconta Bigon -. Parliamo di un mezzo sempre più vecchio, che ha quasi tredici anni di vita e quindi necessita di maggiori manutenzioni. Ma attualmente gli uomini che si occupano di questo aspetto sono troppo pochi. Busitalia ha garantito che l'officina sarà riorganizzata e il numero di addetti aumenterà». 
Il terzo impegno, invece, necessita di alcune verifiche tecniche. «Abbiamo insistito - prosegue il sindacalista - sulla necessità di installare a bordo un dispositivo tecnologico che segnali in tempo reale eventuali vibrazioni anomale oppure eventuali distaccamenti dell'asse centrale del tram, in modo da prevenire possibili deragliamenti simili a quelli già capitati negli ultimi anni (in particolare nel 2017, ndr). Sarà l'azienda fornitrice, la francese New Translohr, ad effettuare uno studio tecnico e poi a fornire a Busitalia un preventivo. In ogni caso - conclude - da parte dei vertici di Busitalia è stata data massima disponibilità». Al tavolo si è parlato anche dei tempi di percorrenza del tram. Negli ultimi mesi molti autisti hanno lamentato la difficoltà ad effettuare i cinque minuti di sosta al capolinea tra una corsa e l'altra a causa dei frequenti ritardi: Busitalia ha dato la disponibilità a rivedere i tempi di percorrenza della tratta. 
LA PROTESTA Due settimane fa l'Ugl aveva dichiarato lo stato d'agitazione tirando in ballo «i ripetuti e gravi incidenti che hanno interessato il servizio tram», «la carenza cronica di personale addetto alla manutenzione» e «la condizione precaria di diversi autobus, soprattutto nel servizio extraurbano». Ora lo stesso sindacato, che rappresenta 70 lavoratori (quasi tutti autisti) è pronto a chiudere la procedura. Resta forte invece la protesta dei sindacati di base (Adl-Cobas, Sgb, Slm-Fast, Sls) che da tempo hanno proclamato lo stato d'agitazione e che hanno già annunciato uno sciopero dei servizi bus e tram per mercoledì 11 settembre, giorno d'inizio delle scuole. 

LE CAUSE Il tema-sicurezza era tornato d'attualità il 10 giugno, quando il tram era deragliato in via Guizza uscendo di strada e centrando un palo (per fortuna senza gravi conseguenze). I tecnici del Ministero hanno accertato che la causa era stato il guasto ad un ruotino, pare non conforme rispetto alle prescrizioni del costruttore. Dalle stesse carte emergerebbe che il conducente andasse a 54 chilometri orari, quattro più del consentito. La relazione prodotta dagli esperti va ben oltre l'episodio del 10 giugno. Prende in esame 26 incidenti capitati a Padova in 8 anni e sintetizza le tre cause principali: «La circolazione in sede promiscua sia pure in presenza di una corsia riservata, il degrado della resina di fissaggio della rotaia e il disimpegno dei ruotini di guida dalla rotaia».

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Il Gazzettino