Linea Sir3 attraverso la città: il 2023 sarà l’anno dei cantieri

Linea Sir3 attraverso la città: il 2023 sarà l’anno dei cantieri
PADOVA - Il 2023 sarà l’anno dei lavori per il nuovo tram. Scatta il conto alla rovescia per l’apertura dei cantieri del Sir 3. Già a gennaio nella zona...

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PADOVA - Il 2023 sarà l’anno dei lavori per il nuovo tram. Scatta il conto alla rovescia per l’apertura dei cantieri del Sir 3. Già a gennaio nella zona dell’ospedale inizieranno alcuni interventi legati ai sottoservizi. Entro febbraio invece dovrebbero prendere il via le operazioni di bonifica bellica e di indagine archeologica lungo il tracciato della nuova linea tranviaria che andrà a unire la stazione con Voltabarozzo passando per l’ospedale. Ad aprile, poi, cominceranno i lavori veri e propri per la predisposizione della via guidata e per la realizzazione del capolinea. Lavori che, sulla carta, dovrebbero durare 19 mesi. Con un po’ di realismo, però, si può calcolare che i cantieri – che comprendono anche la realizzazione del nuovo ponte sul canale Scaricatore – dovrebbero finire per l’estate del 2025. Le prime corse della seconda linea del tram aperte al pubblico potrebbero esserci entro metà 2026. Su tutta l’operazione pesa ovviamente anche l’incognita legata ai disagi che potrebbero essere provocati da un cantiere così grande che attraverserà alcune delle aree più cruciali della città. 


I DETTAGLI
A fare il punto della situazione ieri hanno provveduto l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona e il direttore della progettazione per Aps Holding Diego Galiazzo. «Stiamo procedendo a passo spedito per realizzare le due linee tranviarie, la Sir3 e la Sir2, ma si tratta di una fase “poco visibile” per i cittadini – ha spiegato Ragona - Oggi stiamo completando la progettazione esecutiva del Sir 3 che finirà a gennaio e a quel punto prenderanno il via i primi cantieri. La prima fase riguarderà la bonifica bellica e l’indagine archeologica, che necessitano delle autorizzazioni del Genio Militare e della Sovrintendenza». 
«Si tratta di interventi che verranno svolti soprattutto dove oggi non ci sono edificazioni o infrastrutture, quindi in particolare al capolinea e nella zona della ciclopedonale che fiancheggia il Parco Iris – ha aggiunto l’esponente di Coalizione civica - Non si tratta di cantieri invasivi ma saranno comunque effettuati degli scavi veri e propri in alcune aree. La bonifica bellica durerà un mese circa e verrà svolta prima in superficie, successivamente più in profondità laddove vengano individuate presenze metalliche». 
IL TECNICO
«L’indagine archeologica è stata definita dallo studio preliminare archeologico, redatto con il progetto, sulla base del quale viene strutturata l’indagine vera e propria in accordo con la Sovrintendenza – ha detto invece, Galiazzo - Con l’inizio dell’anno verrà anche allestito il “campo base” al capolinea, ovvero il quartier generale del cantieri, con container per uffici, deposito materiale, ecc. A gennaio si prosegue anche con i cantieri dei sottoservizi, tra via Morgagni e via Giustiniani, ma non sarà necessaria una chiusura della strada. Nei prossimi mesi verrà anche definito anche un piano del traffico, ma di certo possiamo affermare non verranno chiuse direttrici principali».
IL TRAGITTO
Il percorso del Sir 3 prevede 12 fermate per una lunghezza di circa 6 chilometri. L’infrastruttura sarà a servizio della fiera e dell’ospedale. La nuova linea partirà da viale Della Pace per poi fermarsi in via Gozzi, via Morgagni, davanti all’ospedale, in via Forcellini e al Parco Iris , in via Cornaro, in via Sgaravatti, e a Voltabarozzo per poi arrivare al capolinea a ridosso della tangenziale est. Non è escluso che, però, in futuro le rotaie possano arrivare fino ad Agripois, quindi a Legnaro. 

Un paio di settimane fa, intanto, dalla Banca europea per gli investimenti è arrivato un finanziamento da 43,5 milioni di euro: 34 milioni serviranno per la realizzazione della nuova linea tranviaria Stazione- Voltabarozzo e 9,5 milioni saranno utilizzati per l’ammodernamento dei convogli del Sir 1 e per l’ampliamento del deposito della Guizza. 

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Il Gazzettino