Padova. Tram, ramo d'azienda ceduto alla spagnola Caf. E scoppia la polemica

La società Alstom, che deve costruire i nuovi tram, ha ceduto il ramo d'azienda a una società spagnola

PADOVA - La società Alstom, con la quale Aps ha firmato il contratto per la costruzione dei nuovi tram di Padova, ha ceduto il ramo d'azienda alla spagnola Caf che...

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PADOVA - La società Alstom, con la quale Aps ha firmato il contratto per la costruzione dei nuovi tram di Padova, ha ceduto il ramo d'azienda alla spagnola Caf che dovrà quindi realizzare il futuro convoglio. L'articolo 12 del contratto siglato fra le parti il 22 settembre scorso riporta quale prima causa di "risoluzione del contratto con effetto immediato" l'eventuale subappalto ad altre aziende della costruzione o di diritti/obblighi derivanti dal Contratto stesso da parte del fornitore senza preventiva autorizzazione di Aps. Una cessione resa obbligatoria dalle norme europee anti concentrazione nelle aziende che obbligano l'azienda francese a cedere parte della sua produzione: tra queste anche il metrobus voluto dall'amministrazione Giordani. A darne notizia è Leonardo Cetera, già presidente del Consorzio realizzatore del Sir 1 in funzione. «Questa clausola è un'ottima occasione per far rientrare i 40 milioni circa già versati ad Alstom per la realizzazione del Sir 2 dal costo totale di 116 milioni - osserva Cetera -. La cessione alla spagnola Caf avrebbe dovuto essere già nota alla firma del contratto in quanto l'Europa aveva già richiesto alla Alstom di cedere parte della sua produzione. Un ragionamento in base all'analisi fatta secondo la quale non si riuscirà nei 3 anni incredibilmente previsti a realizzare l'infrastruttura entro il 30 giugno 2026, cosa che comporta la perdita dei fondi Pnrr considerato che siamo già in ritardo di un anno circa sul cronoprogramma presentato a febbraio di quest'anno».

La polemica

Sulla vicenda interviene anche il consigliere Ubaldo Lonardi. «Una cessione della quale nessuno, nè il sindaco, nè l'assessore Ragona e nemmeno il presidente e il direttore di Aps Holding ha fatto cenno nella recente riunione congiunta delle Commissioni Consiliari del 27 aprile ultimo scorso - puntualizza Lonardi - e di cui, se confermata come veritiera la notizia, sarebbe stato impossibile non averne avuta informazione. Invierò una circostanziata interrogazione a riguardo di tutto ciò nei prossimi giorni».

Pronta la replica di Aps. «Ai fini di rendere chiarezza rispetto ad alcune comunicazioni apparse sui canali social, seppur sia nota la superficialità ed inattendibilità di tali strumenti di comunicazione attesa la sottostante mancanza di approfondimenti e controlli che connota tale forma di divulgazione - scrive in una nota - il subappalto è sempre legittimo nei limiti della normativa di cui all'art. 105 del codice dei contratti pubblici. Il contratto tra Aps e Alstom richiama la predetta normativa ed espressamente lo prevede. Il concreto affidamento di forniture in subappalto è condizionato alla previa autorizzazione della committente, che non può essere negato in presenza dei requisiti formali di qualificazione del subappaltatore. Ad oggi alla scrivente società non risulta alcuna violazione delle predette regole».


«Sono polemiche maliziose di chi ha fatto della sua ragione di vita la guerra al tram - commenta l'assessore Ragona - lo sapevamo da sempre che esisteva una minoranza organizzata che avrebbe fatto di tutto per affossare il progetto, per questo abbiamo chiesto la fiducia ai padovani che, lo ricordo, hanno già bocciato alle urne in maniera netta queste posizioni contro "costi quel che costi. Quanto detto da Aps è chiaro ed è tutto». 

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Il Gazzettino