Tram: sei società senza la certificazione antimafia per il Sir3

Tram: sei società senza la certificazione antimafia per il Sir3
PADOVA - Adesso è ufficiale. Aps ha assegnato l’appalto per la progettazione del Sir 3, Stazione-Voltabarozzo, alla cordata che già aveva indicato nel primo...

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PADOVA - Adesso è ufficiale. Aps ha assegnato l’appalto per la progettazione del Sir 3, Stazione-Voltabarozzo, alla cordata che già aveva indicato nel primo giudizio. La prova è il verbale che il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Diego Galiazzo ha firmato e fatto pubblicare il 21 aprile.


Solo che c’è un problema. Non si sa ancora se addirittura sei delle società del raggruppamento temporaneo siano in regola con i certificati antimafia. Succede così: le ditte che partecipano ai bandi inviano una auto documentazione. Poi se vincono la stazione appaltante verifica. Circostanza che ha costretto Aps, dopo aver atteso inutilmente per un mese la risposta dalla Banca dati nazionale antimafia, a procedere sub judice. Nel senso che firmerà il contratto ma se nel frattempo si venisse a sapere che una non è in regola, lo strapperà. Certo non è il massimo andare avanti in modo condizionato, ma è la sola strada per ora. 
Già una decina di giorni fa il cda di Aps holding la società interamente partecipata dal Comune che ha emesso il bando di progettazione ha dato il via libera alla cordata di imprese alla quale aveva aggiudicato i lavori in via provvisoria il 9 marzo. C’era voluto un supplemento d’indagine. Era successo infatti che una delle società vincitrici avesse commesso delle irregolarità contributive che erano state segnalate ad Aps da parte dell’Anac, l’Autorità anticorruzione alla quale era stata inviata tutta la documentazione. Caso risolto da una sentenza del Tar.
I NOMI

Ma ora emergono altri particolari. Intanto si sa il nome della società la “Sistemi srl” di Napoli. Però non è tutto. La capocordata dei vincitori è il Consorzio stabile europeo, una serie di società EDILI del veronese. Ebbene per tutte e cinque non è ancora arrivata la certificazione antimafia. Si tratta di Cse, Italbeton spa, Beozzo costruzioni, Sitta srl e Segnalstrade scrl. Inoltre manca la stessa tipologia di documento per la “Psc”, ovvero il colosso che sta dietro a tutta l’operazione. La “Psc”, 59 milioni di capitale sociale con partecipazioni della Simest al 9,6% (Cassa Depositi e prestiti) e Fincantieri (10%). Ma dal momento che i 35 giorni sono scaduti ora Aps ha aggiudicato. Altro dettaglio. Mancano anche le certificazioni secondo la legge 68/99 sulla tutela dei lavoratori disabili da parte di Italbeton e Ferrari (di Baita) ma qui i ritardi dipendono da un’amministrazione locale. L’importo della gara europea è di 50,3 milioni di euro, che diventano 55,5 se si considera l’opzione di affidare all’aggiudicatario anche i lavori dell’ampliamento del deposito della Guizza. L’impresa vincitrice dovrà realizzare 5,5 chilometri di rotaie e ben 13 fermate. Durata del contratto: 645 giorni di lavoro, quasi 22 mesi. Per ridurre i disagi i lavori sono frazionati in 30 micro-cantieri. Obiettivo finire entro il 2024. Ci sarà da costruire un nuovo ponte sullo Scaricatore e un capolinea a Voltabarozzo con 362 posti auto.
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Il Gazzettino