Tragedia di Mestre, neo sposini in viaggio di nozze nel bus precipitato dal cavalcavia. Antonela morta, Marko ferito. Lei era incinta

La donna è tra le vittime della tragedia. Lui invece è ricoverato

Antonela Perkovic e Marko Bakovic (Foto di Roko Pavlinušić)
MESTRE - Una giovane coppia in viaggio di nozze, in una delle città più belle al mondo. Adesso lui sarebbe ricoverato in un ospedale veneto, mentre lei,...

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MESTRE - Una giovane coppia in viaggio di nozze, in una delle città più belle al mondo. Adesso lui sarebbe ricoverato in un ospedale veneto, mentre lei, purtroppo, non c'è più. Insieme a lei è morto anche il bimbo che portava in grembo. È la drammatica storia di due coniugi croati, Antonela Perkovic e Marko Bakovic, che erano presenti nel bus che ieri sera, martedì 3 ottobre, è precipitato dal cavalcavia Vempa a Mestre. Un destino atroce che scombina le tessere di un quadro perfetto. La donna rimasta vittima ha solo una ventina d'anni. A riferire della presenza della coppia in luna di miele in Italia è il sito croato di informazione 24Sata.hr, spiegando che si tratterebbe di due giovani provenienti dalla zona di Spalato, in Dalmazia. La giovane donna croata, morta nell'incidente del pullman di Mestre, era incinta di sei mesi come affermato dai media croati.

Il viaggio di nozze tragico

I due si erano sposati una ventina di giorni fa e avevano scelto proprio Venezia come tappa del viaggio per coronare il loro sogno d'amore. Avrebbero partecipato alla gita dal campeggio Hu di Marghera, dove soggiornavano anche gli altri turisti morti e feriti nell'incidente stradale. Il gruppo era composto di persone di diverse nazionalità: tedeschi, ucraini, austriaci, almeno un francese e spagnoli. Alcuni nuclei erano in vacanza insieme, altri non si conoscevano e sono stati uniti dal tragico destino. Di alcuni di loro sono proseguite per tutto il giorno le operazioni di identificazione, mentre alcuni parenti sono arrivati all'ospedale dell'Angelo e portati in una stanza, presidiata anche dalla Polizia, dove hanno supporto dall'equipe di psichiatri e psicologi dello stesso nosocomio e dove ci sono anche cronisti croati, per avere informazioni sulle condizioni dei loro connazionali.

 

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Il Gazzettino