PORDENONE - Dopodomani inizia Cucinare, lo show degli chef in fiera. Un evento lungo un fine settimana, di quelli che non fanno “paura”. Tutt’altro...
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IL PIANO
L’idea nasce da una necessità: escludere viale Treviso dal traffico destinato ai parcheggi della fiera. E dal momento che un raddoppio della strada è impensabile (su entrambi i lati ci sono costruzioni, tra cui il polo fieristico stesso e altre attività commerciali sul lato opposto), la soluzione su cui sta lavorando il Comune è una mini-bretella che avrà il compito di “salvare” la città dagli ingorghi insopportabili in occasione dei più importanti eventi fieristici. «È iniziato un ragionamento - rivela l’assessore Cristina Amirante - relativo a una soluzione buona per accedere al nuovo parcheggio della fiera di Pordenone (si parla di quello asfaltato più vicino all’autostrada, ndr) senza impegnare nemmeno un metro di viale Treviso». La chiave la si trova già in corrispondenza della rotonda che si trova sotto l’A28, all’imbocco della Pordenone-Oderzo. Da lì dovrà partire una variante che poi raggiungerà il parcheggio della fiera passandogli alle spalle. «Sarebbe un accesso dedicato al polo - va avanti Amirante - che risolverebbe il problema nei giorni di maggiore afflusso ai padiglioni. In quel modo, grazie anche a una segnalazione appropriata, tutti i mezzi diretti al parcheggio uscirebbero dalla rotonda per imboccare la bretella e infine trovare posto». La variante sarebbe corta, non impegnerebbe una cifra esorbitante e non sorgerebbe in una zona a rischio. Sfrutterebbe un’area tra l’A28 e il park attuale, senza impattare sul paesaggio. Altre soluzioni non se ne vedono, e come riferisce l’esponente della giunta Ciriani, «gestire i flussi solamente con la regolamentazione del traffico non è più possibile». La situazione di sofferenza è conclamata e il biglietto da visita è stropicciato: una strada vecchia come viale Trevisto mal si sposa con la spinta innovatrice degli eventi ospitati da una fiera che tenta di diventare sempre più internazionale.
I NODI
Ma il problema non può essere solo quello di viale Treviso. È in realtà la viabilità in genere a soffrire di condizioni pregresse che hanno portato allo stato attuale delle cose. Quando il traffico “impazzisce” su viale Treviso, infatti, ciò accade anche perché la rotonda del Santin è già intasata e non riceve più macchine. Ma anche la rotatoria non è la responsabile. L’incrocio soffre a causa di una congestione che nasce ancora più avanti, al semaforo della Rivierasca che deve consentire il passaggio ai pedoni. Quello non si può togliere, perché un sottopasso non è realizzabile a causa del Noncello e delle sue piene. E allora non resta che la “bretellina”, incaricata almeno di deviare il traffico della fiera e di liberare viale Treviso. Altrimenti sarà meglio alzare bandiera bianca e ammettere di non essere in grado di ospitare grandi eventi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino