Traffico di cocaina, nei guai finiscono in 20 tra cui pregiudicati vicini alla Mala del Brenta

Conclusa la lunga inchiesta sul giro di spaccio tra la Bassa padovana e il Vicentino

Carabinieri sventano traffico di droga
PADOVA - É un vastissimo traffico di cocaina tra Veneto e Lombardia quello ricostruito dalla lunga indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Padova grazie ad...

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PADOVA - É un vastissimo traffico di cocaina tra Veneto e Lombardia quello ricostruito dalla lunga indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Padova grazie ad intercettazioni telefoniche, pedinamenti, servizi di localizzazione attraverso Gps e satellitari, ancora riprese video e fotografiche. Una cinquantina gli episodi di spaccio, per diverse decine di chili di sostanza stupefacente, risalenti agli anni 2013 e 2014, riassunti nell’avviso di conclusione indagini notificato a venti individui, tra cui alcuni notissimi pregiudicati, in passato vicini alla Mala del Brenta.

Il traffico di droga

Capo indiscusso della struttura piramidale il pluripregiudicato di origini estensi Giovanni Melato, 77 anni, residente ad Arquà Petrarca, ma con domicilio a Crocetta di Badia Polesine. A lui erano risaliti inizialmente i carabinieri di Montagnana, impegnati a delineare i contorni di un’estorsione. Il “vecchio zio” - questo il soprannome con cui Melato era noto negli ambienti malavitosi - aveva sparato con un fucile da caccia, ferendolo gravemente, al cane di un uomo nei cui confronti vantava il credito di un’ingente somma di denaro. Reduce da una serie di disavventure giudiziarie, in quegli anni Melato era seriamente intenzionato a rimettere in piedi un redditizio traffico di sostanze stupefacenti nella Bassa padovana. Ma aveva bisogno di capitali da investire nell’acquisto della droga. Per questa ragione aveva pianificato una rapina nelle Marche, poi sventata dagli investigatori della Squadra mobile di Ancona. In quel frangente la polizia aveva sequestrato, in un alloggio nella disponibilità di Melato, 103mila euro in contanti. L’anziano si riforniva abitualmente da Germano Dal Bianco, 69 anni, vicentino, altro pregiudicato noto alle forze di polizia. Quest’ultimo nascondeva la droga in una zona boschiva e la prelevava di volta in volta quando doveva rifornire un cliente. Numerosi gli incontri documentati dagli investigatori dell’Arma con Adriano Pasquale, 56 anni, di Varese, con residenza a San Giovanni Lupatoto (Verona), che si riforniva continuamente acquistando in media un etto di cocaina per volta. Dal Bianco rivendeva sostanza stupefacente pure a Natale Terzo, 58 anni, di Zugliano (Vicenza), Federico Ceola, 40 anni, di Camisano Vicentino, Carlo Meggiolan, 59 anni, di Vicenza, ed Enrico Zanella, 48enne, anch’egli vicentino. Pasquale aveva altri canali di rifornimento tra cui Luigi Colangelo, 38enne pugliese di Trani, attualmente detenuto ad Aosta, vicino alla Sacra Corona Unita, e rivendeva la cocaina ad un etto per volta a Renzo Miola, 68 anni, di Este, Giorgio Spadiliero, 53 anni, di Altissimo (Vicenza), Leo Criaco, 49 anni, di Montecchio Maggiore, Moreno Ceolon, 61enne, di Creazzo, e Michela Santi, 53 anni, di Este. Un contributo decisivo alle indagini, coordinate dal pubblico ministero Benedetto Roberti, è stato fornito da una giovane donna che era solita approvvigionarsi di cocaina da Melato, pagandola cento euro al grammo. L’anziano si sarebbe invaghito di quest’ultima proponendole forniture gratuite di stupefacente in cambio di favori sessuali. Inizialmente la donna aveva accettato. Poi, non riuscendo più a liberarsi delle sue avances, si era decisa a denunciarlo ai carabinieri e a raccontare quanto era a sua conoscenza del traffico di droga.

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Il Gazzettino