Traffico d'armi e mercenari in mano alla camorra: trenta indagati

Combattenti somali
VENEZIA - Hanno interessato 11 regioni i blitz eseguiti dal Gico della Guardia di Finanza di Venezia, dallo Scico e da altri reparti, su un traffico di armi destinate a Paesi...

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VENEZIA - Hanno interessato 11 regioni i blitz eseguiti dal Gico della Guardia di Finanza di Venezia, dallo Scico e da altri reparti, su un traffico di armi destinate a Paesi africani dove sono in corso conflitti. Le indagini che hanno portato alle perquisizioni avrebbero preso origine nell'area partenopea e in questi ultimi mesi si sarebbero intrecciate con altre vicende riguardanti presunti reclutamenti di "mercenari" coinvolgendo così altre realtà, tra cui personaggi gravitanti in Veneto. In questo contesto, secondo si apprende, sarebbe maturato il filone relativo ai presunti reclutamenti di "mercenari". Gli indagati sarebbero una trentina.




Il traffico in particolare riguarda la vendita di componenti per aerei, elicotteri e mitragliatori e nella vicenda sarebbe coinvolto il clan dei Casalesi.

L'inchiesta è condotta dai pm della Dda di Napoli Catello Maresca e Maurizio Giordano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Uno dei paesi maggiormente coinvolti nel traffico è la Somalia.



L'inchiesta di Report in onda domenica prossima nella quale il faccendiere padovano Giancarlo Carpi rivela che avrebbe saputo in carcere che la figlia di Felice Maniero sarebbe stata uccisa, parla anche di una serie di mercenari destinati alla Somalia.




Il servizio di Report





​ Le perquisizioni sono state eseguite in 11 regioni: Veneto, Friuli VG, Campania, Lazio, Lombardia, Sicilia, Molise, Abruzzo, Toscana, Piemonte e Liguria. Una è stata disposta dai magistrati della Dda di Napoli anche nei confronti di un ex ambasciatore dell'Armenia. È quanto trapela sugli sviluppi dell'inchiesta che ha portato oggi alla esecuzione da parte della Guardia di Finanza di Venezia nell'ambito di una operazione su una organizzazione dedita al traffico di armi e all'arruolamento di mercenari da inviare in alcuni paesi africani.



Nell'indagine è coinvolto, tra gli altri, l'imprenditore Pasquale Chianese, ritenuto vicino al clan camorristico dei Casalesi, che avrebbe dovuto fare l'istruttore militare in Africa. Per quanto riguarda i legami con il terrorismo si segue la pista dei contatti con la Somalia.



Il Veneto avrebbe svolto una funzione soprattutto di area per il 'reclutamento' di mercenari - una delle perquisizioni odierne ha riguardato Giancarlo Carpi, già coinvolto nelle vicende riguardanti un gruppo paramilitare attivo nella guerra dei Balcani. Un contesto, insomma, di 'manovalanza' mentre le 'menti' dell'organizzazione - attive anche in campo imprenditoriale - si troverebbero nel centro e sud d'Italia.
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Il Gazzettino