Registra le conversazioni della moglie con l'amante. Condannato il marito

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TREVISO - Quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per interferenza illecita nella vita privata. È la pena, il minimo edittale, inflitta...

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TREVISO - Quattro mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per interferenza illecita nella vita privata. È la pena, il minimo edittale, inflitta dal tribunale di Treviso a un 40enne trevigiano, difeso in aula dall’avvocato Denis Domenin, reo di aver nascosto un registratore nell’auto della moglie per registrare le conversazioni che la donna aveva con l’amante. Una condotta, secondo quanto sostenuto dalla difesa, dettata dal fatto che, in fase di separazione, la moglie 35enne avrebbe messo in atto una campagna diffamatoria nei confronti del marito raccontando a vicini e parenti che l’uomo faceva uso di droga ed era solito frequentare prostitute. Non solo. A processo è emerso anche che i due amanti avevano progettato di nascondere dello stupefacente tra gli effetti personali del 40enne, in modo tale da avere un giudizio più favorevole durante, appunto, la separazione. Venuto a conoscenza di questo tentativo di screditarlo, il 40enne ha così deciso, per timore di veder distrutta la propria vita e nel timore di non poter più vedere i tre figli piccoli, di piazzare il registratore nell’auto della moglie in modo tale da carpire le conversazioni che teneva con l’amante e quindi provare che stavano organizzando quella campagna diffamatoria contro di lui. Giustificazioni che però non hanno evitato al 40enne una sentenza di condanna, anche se minima.
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Il Gazzettino