Il trapper Touchè picchiato e sequestrato dai rivali in diretta social: la faida continua

Il trapper Touchè picchiato e sequestrato dai rivali in diretta social: la faida continua
PADOVA - Un nuovo, violento, capitolo va ad allungare la faida fra artisti trap scoppiata a inizio anno tra la fazione padovana di Baby Touché (al secolo Amine Amagour,...

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PADOVA - Un nuovo, violento, capitolo va ad allungare la faida fra artisti trap scoppiata a inizio anno tra la fazione padovana di Baby Touché (al secolo Amine Amagour, 18enne italiano di origine marocchina) e quella lecchese di Simba La Roue (il 22enne italo-tunisino Mohamed Lamine Saida). La notte fra mercoledì e giovedì, a Milano, il giovane padovano sarebbe stato accerchiato da un gruppo di sodali di La Rue, picchiato, fatto salire su un’auto e deriso in diretta sui social. È l’ennesima schermaglia, che ora rischia di far nascere nuovi scontri poiché, sempre via social, i più stretti amici di Touché hanno minacciato vendetta.


 

LE VIOLENZE
Era la notte fra l’8 e il 9 giugno e Baby Touché si trovava a Milano con un amico. Frequentissime sono le sue visite nel capoluogo meneghino, dove l’artista da 246 mila follower su Instagram produce canzoni e video musicali. Da gennaio però queste trasferte sono diventate motivo di scontro con il gruppo del rivale, considerate da quest’ultimo delle invasioni di territorio e da Touché dimostrazioni di coraggio nel farsi vedere per le strade della città considerata la tana di Simba La Rue.
A tarda sera il 18enne sarebbe stato avvicinato e circondato da almeno dieci sodali del lecchese che, sempre a favore di riprese, lo avrebbero prima picchiato e poi fatto salire su un’auto. Nei video che loro stessi hanno pubblicato online si vede Touché con il naso e il labbro sanguinanti. «Tira su il pollice saluta i tuoi fan – lo sbeffeggia uno dei passeggeri, colpendolo – Dov’è il gangster che sei? È vero che potevo sequestrati e non lo ho fatto?».
 

I PRECEDENTI


Il giorno dopo Touchè ha pubblicato diversi video in cui ha assicurato di stare bene e di essere al sicuro. Sebbene vi sia chi ritiene l’episodio una sceneggiata montata ad arte per ottenere visibilità (non risultano denunce sporte dai protagonisti, ndr), la gogna mediatica e le violenze dell’8 giugno sono diventate virali. Si sono scatenate sia dure reazioni da altri esponenti del mondo trap che si sono fermamente dissociati dall’aggressione, sia promesse di vendetta da parte del gruppo padovano. Non era peraltro il primo episodio: a inizio anno fuori da una discoteca di Milano a Touché era stato riservato lo stesso trattamento. Il 30 gennaio, in corso Como sempre a Milano, fra i due gruppi era nata una rissa. Poi il 14 febbraio in stazione a Padova uno dei lecchesi era stato accoltellato alla schiena e ancora, a marzo, un sodale di Touché era stato accoltellato a un polpaccio nel capoluogo lombardo. Schermaglie nate dal “dissing”, la pratica che fra rapper prevede scontri verbali, ma che sono ripetutamente degenerati in episodi di violenza. A ottobre Simba era stato colpito da un Daspo Willy a Milano per una rissa scoppiata fuori dalla discoteca Old Fashion. Meno di un mese fa invece Touché era stato denunciato con altri quattro ragazzi per danneggiamenti ai danni di un locale di Vicenza.
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Il Gazzettino