Torture in questura a Verona, rigettati 11 appelli presentati dai poliziotti. Il procuratore: «Gravi indizi di colpevolezza»

La questura di Verona
VERONA - Nella tarda serata di ieri, 13 dicembre, il Tribunale della Libertà di Venezia ha rigettato 11 appelli presentati dagli indagati appartenenti alla...

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VERONA - Nella tarda serata di ieri, 13 dicembre, il Tribunale della Libertà di Venezia ha rigettato 11 appelli presentati dagli indagati appartenenti alla Polizia di Stato e ne ha accolto uno solo, confermando nella sostanza la ordinanza cautelare del gip. Lo annuncia, in una nota, la Procura della Repubblica del Tribunale di Verona per indagine preliminare in corso per le aggressioni dei poliziotti in questura a Verona.

Fra le ipotesi di reato, a vario titolo, c'è tortura, lesioni, falso, omissione di atti d'ufficio, peculato e abuso d'ufficio ai danni di persone sottoposte alla loro custodia fra luglio del 2022 e marzo del 2023.

«Non vi è dubbio, quindi, che il Collegio veneziano ha dovuto constatare l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza per i reati contestati e commessi da alcuni appartenenti alla Polizia di Stato - commenta il procuratore di Verona Raffaele Tito - Non c'è alcuna soddisfazione per questa decisione, non si può mai essere contenti quando persone in divisa che dovrebbero proteggere i più deboli ci risultano, nostro malgrado, prevaricatori e violenti».

A due degli arrestati è stata contestata l'aggravante della discriminazione o dell'odio etnico, nazionale, razziale. Ci sono poi altri 10 indagati a piede libero e in tutto si contano 23 divise trasferite, per il sospetto che non abbiano impedito o denunciato i presunti abusi.

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Il Gazzettino