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PORDENONE - I lavori, urgenti e diventati ormai non più procrastinabili, erano stati presentati solo quest'estate. E la facciata del municipio in effetti adesso splende. È bella e attira lo sguardo. Ma i rischi ci sono ancora. È stata la Soprintendenza, infatti, a mettere in guardia il Comune, chiedendo di «provvedere quanto prima alla messa in sicurezza delle torri del municipio ed alla sostituzione della campana. Contemporaneamente - si legge - è stato rilevato che il manto di copertura in coppi e il lucernario posto in copertura non assicurano più la tenuta all'acqua, necessitando entrambe di lavori di manutenzione straordinaria finalizzati a ripristinarne la funzionalità».
IL QUADRO
Le torri, com'è noto, sono ancora oggi a rischio.
L'OPERA
Contemporaneamente al necessario ripristino dell'impianto architettonico originario con messa in sicurezza delle torri e della campana chiesto dalla soprintendenza, è stato valutato che necessitando l'installazione di ponteggi è assolutamente opportuno intervenire in copertura laddove si sono verificate infiltrazioni ripetute. Sarà necessario provvedere con la sostituzione dei numerosi coppi rotti, l'impermeabilizzazione dello strato sottostante la rimozione del materiale coibente presente, il rifacimento della coibentazione e delle lattonerie presenti. Il tutto per un quadro economico da mezzo milione di euro.
La casa municipale del Comune di Pordenone è costituita da più corpi di fabbrica: quello storico, prospettante su corso Vittorio Emanuele e su piazzetta San Marco è di grande valore storico-artistico. Proprio in fase di restauro c'è stato un intervento di cerchiatura delle otto colonne dei due pinnacoli con l'impiego di nastro metallico ad alte prestazioni di dimensioni minime, tinteggiato di colore simile a quello dei mattoni, chiuso in se stesso attraverso elementi specifici di giunzione di esiguo ingombro, per realizzare una cerchiatura in tensione che realizza un confinamento tridimensionale attivo. Si è proceduto poi alla rimozione della campana esistente, perché versava in condizioni di conservazione oltremodo precarie, con aree danneggiate proprio nella zona di fissaggio, situazione precaria per l'ancoraggio di corpi di tale massa, per cui un potenziale svincolamento avrebbe causato la sicura caduta del corpo sul tetto o, peggio, a terra nella piazza antistante.
M.A.
Il Gazzettino