Sciame di 40 mila api in piazza del Municipio: quel ronzio insistente e poi la fuga

Sciame di api in piazza a Torre di Mosto - Foto di PollyDot da Pixabay
TORRE DI MOSTO - Un ronzio insistente in pieno centro del paese, cittadini che si allontanavano spaventati cercando riparo dentro ai negozi. All’ora di pranzo di...

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TORRE DI MOSTO - Un ronzio insistente in pieno centro del paese, cittadini che si allontanavano spaventati cercando riparo dentro ai negozi. All’ora di pranzo di sabato, proprio nella giornata mondiale delle api, uno sciame di circa 40mila esemplari si è messo a ronzare nella piazza del municipio, prima di posarsi e formare il classico “bozzolo” sulla cima di un albero. Preoccupata la fioraia Galliana Veronese, che ha l’attività poco distante dal Municipio, ha quindi chiamato l’amica Monica Fiorindo, tecnico regionale dell’Associazione Apicoltori Veneti.

«Probabilmente la colza in fioritura di questo periodo ha risvegliato qualche nido in zona e questo sciame, proveniente magari da qualche magazzino dismesso dell’area, ha trovato nel giardinetto davanti al municipio un posto piacevole dove riposare – spiega Fiorindo –. Non sono aggressive, anche se la gente si spaventa vedendole, soprattutto in così grande quantità». A suo agio con le api, possedendo già una trentina di casette ognuna con 80-100mila esemplari, Fiorindo si è attrezzata con apposita tuta, affumicatore, cassetta per contenerle, e in poco tempo ha raccolto lo sciame. «Non è stato un problema raccoglierle – continua Fiorindo – qualcuno si fermava a guardare incuriosito, qualcun altro impaurito scappava. Poi con Giuseppe Ave abbiamo recintato la zona con il nastro, in attesa che anche le ultime entrassero nella cassetta e quindi le ho portate a casa». Un pomeriggio insolito per i torresani che si sono ritrovati a passare per il centro, ma anche occasione per ricordare quanto fanno di buono queste piccole impollinatrici che, permettendo la riproduzione di tre quarti delle specie vegetali della Terra, facilitano la nostra sopravvivenza. Fortunatamente ci sono persone come Monica Fiorindo che se ne prendono cura nel modo migliore salvaguardando, per il bene della collettività, queste instancabili e insostituibili produttrici del nettare degli dei.

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Il Gazzettino