Torre di Archimede, il volo fatale e il tonfo sentito dalle colleghe: soffriva di depressione

Torre di Archimede dove è avvenuto il tragico volo
PADOVA - Un tonfo sordo, proveniente dalla tromba delle scale interne della torre C. Un pensiero agghiacciante che in una frazione di secondo attraversa la mente: «Non di...

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PADOVA - Un tonfo sordo, proveniente dalla tromba delle scale interne della torre C. Un pensiero agghiacciante che in una frazione di secondo attraversa la mente: «Non di nuovo». Alcune colleghe che si affacciano alla balaustra e si trovano davanti una scena straziante, dando l'allarme. Così è stato scoperto, alle 12.10 di ieri nella torre Archimede sede del dipartimento di Matematica, il suicidio di un 57enne dipendente dell'Università di Padova. Lavorava come tecnico informatico nell'area amministrativa, ma da tempo soffriva anche di una grave depressione. Una tragedia identica a quella avvenuta, in quell'esatto punto, alla fine di gennaio quando a togliersi la vita un 56enne professore di matematica al liceo Duca D'Aosta. Ancora una volta l'edificio al 63 di via Trieste è stato dunque teatro di un gesto estremo dettato da una situazione di profonda sofferenza psicologica.

L'ALLARME

L'allarme è scattato appena dopo le 12, pochi secondi dopo che l'uomo ha compiuto l'estremo gesto. Nessun testimone diretto: la vittima ha atteso che il vano scale fosse vuoto e, dalla balaustra del settimo e ultimo piano, si è sporto e si è lasciato cadere. Il tonfo è stato sentito da alcune dipendenti del dipartimento: pur temendo già di trovarsi davanti l'orrore già vissuto a gennaio, si sono affacciate. Le loro grida hanno squarciato la quiete della torre, poco affollata all'ora di pranzo. Una di loro nel frattempo ha dato l'allarme.

LE OPERAZIONI

Sul posto sono intervenuti i sanitari del Suem, ma ogni tentativo di soccorso è stato inutile. Con loro anche la polizia e i carabinieri, per ascoltare i testimoni indiretti e identificare la vittima. Si tratta di un uomo classe 1964, residente nella zona tra Forcellini e Terranegra con la famiglia. L'uomo era un dipendente dell'ateneo, da quasi dodici anni prestava servizio nell'area amministrativa come tecnico informatico. Non lavorava nella torre Archimede, bensì al Centro di ateneo per le biblioteche che ha sede al polo di via Beato Pellegrino. Nella tarda mattinata di ieri ha raggiunto la sede del dipartimento di matematica: «L'accesso ora che siamo in zona bianca è libero, ma essendo un dipendente avrebbe comunque avuto il badge» ha spiegato uno degli addetti alla vigilanza. Raggiunta la torre C, il 57enne è salito all'ultimo piano e si è gettato nel vuoto.

I PRECEDENTI

La vittima ha dunque scelto la torre di via Trieste, come altri prima di lui. Da tempo soffriva di gravi disturbi depressivi tanto che, qualche anno fa, aveva già tentato il suicidio a palazzo Bo. Allora si era lasciato cadere da una balaustra, rimediando però solo alcune ferite. Il 25 gennaio il tragico gesto era stato compiuto al dipartimento di Matematica dal professore di matematica del Duca e, prima ancora nell'aprile 2014, da uno studente vicentino di 22 anni.
«Oggi è un giorno di dolore per il nostro ateneo ha commentato Rosario Rizzuto, rettore dell'università, raggiunto dalla notizia poco dopo il dramma. Esprimo, a nome mio e di tutta la comunità che forma l'università, la vicinanza in questi tristi momenti a parenti e amici del nostro dipendente».


Serena De Salvador
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Il Gazzettino