Torre dell'Orologio a Venezia, i magi escono il giorno dell'Ascensione

Torre dell'Orologio a Venezia, i magi escono il giorno dell'Ascenzione
VENEZIA - Domenica 29 maggio tornano a sfilare i Re Magi dalla Torre dell'orologio in occasione dell'Ascensione, che da oltre 500 anni segna lo scorrere del tempo a...

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VENEZIA - Domenica 29 maggio tornano a sfilare i Re Magi dalla Torre dell'orologio in occasione dell'Ascensione, che da oltre 500 anni segna lo scorrere del tempo a Venezia. Il cuore dell'intero sistema dell'orologio è un complicato insieme di ingranaggi, ricostruito nel 1750 da Bartolomeo Ferracina. Il restauro di Alberto Gorla, a fine degli anni 90, ha modificato l'originaria macchina, costruita a fine Quattrocento da Gian Carlo Rainieri. Con l'introduzione dell'automazione di ricarica non è più necessaria la presenza stabile di una persona che prima viveva nella Torre per farlo funzionare.


IL PROTAGONISTA
Gorla, classe 1940 si forma nella bottega di un maniscalco all'età di undici anni. Dopo il servizio militare apre il suo laboratorio come fabbro, dedicandosi alla riparazione degli attrezzi agricoli e alla realizzazione di cancelli per abitazioni e cappelle cimiteriali. Nel frattempo coltiva la passione per gli antichi orologi da torre e si dedica soprattutto a quelli abbondanti sui campanili perché sostituiti dai più moderni cronometri automatizzati. È da quelle macchine arrugginite, rovinate dall'incuria e disprezzate come inutili anticaglie, che apprende la sua arte con i suoi orologi. Nella frazione di Rivarolo Mantovano, Alberto Gorla continua a trascorrere il tempo dalla fucina all'incudine, da uno schizzo abbozzato con il gesso sul ripiano del bancone ai delicati meccanismi di un orologio astronomico in fieri e il suo laboratorio si trasforma in uno museo. A Venezia, dal 1996 al 1998, gli viene affidato il restauro dell'orologio quattrocentesco della Torre dei Mori, poi dell'orologio seicentesco della facciata-ovest, nel cortile interno del Palazzo Ducale.


IL RICORDO
«Il restauro spiega Alberto Gorla - ci venne affidato nel 1987. È passato un quarto di secolo e tutto funziona perfettamente anche perché il Comune si avvale della collaborazione di Simonpietro Carraro, ingegnere meccanico appassionato di orologeria, che ne cura la manutenzione straordinaria, l'uscita della processione due volte all'anno, Epifania e Ascensione, e lo segue a tutt'oggi». In questi giorni si festeggia anche l'anniversario del Planetario di Macerata, macchina oraria e astronomica costruita da Alberto Gorla, replica di quella realizzata nel 1571 dai fratelli Ranieri di Reggio Emilia, che fecero quello di Venezia. «Altri dettagli aggiunge Gorla - completerebbero il ricordo di un lavoro estremamente importante per la città di Venezia. Il primo quadrante, dell'orologio dei Mori dei fratelli Raineri (padri) era uguale a quello del Planetario di Macerata. È stato sostituito nel 1700 da Bartolomeo Ferracina durante un restauro, ed è quello attuale». L'orologio di Macerata è stato arricchito, però, di una serie di sofisticate indicazioni astronomiche relative alle rivoluzioni dei pianeti del sistema solare. «Non manca - aggiunge Simonpietro Carraro - la processione dei Magi, qui annunciata dai rintocchi dell'uccello Cesare, e la statua della Madonna con Bambino. Google vi aiuterà facilmente ad approfondire la conoscenza del fratellino del nostro orologio veneziano, ma una visita a Macerata per gli amanti dell'orologeria da torre è proprio dovuta». Sono trascorsi anni dall'inaugurazione dell'orologio restaurato in Piazza San Marco.


IN PIAZZA
«Credo che questo sia sufficiente a dimostrare la bontà del progetto si sofferma Carraro - l'orologio cammina da solo, come un cucciolo ormai cresciuto e diventato indipendente, certamente bisognoso di cure, non meno di qualsiasi macchina di cui chiunque ha quotidiana esperienza. A questo penso io, naturalmente, pulendo, lubrificando, regolando e tenendo costantemente monitorato. Mi piace paragonare Alberto Gorla a Bartolomeo Ferracina da Solagna in Valsugana, colui che l'orologio ha costruito intorno al 1750, sostituendo quello originario dei Ranieri di Reggio Emilia risalente alla fine del 500. Era un uomo semplice anche lui, di umilissime origini, schivo, le cui opere, però, parlavano e continuano a parlare per lui». Vedere i Re Magi è un evento raro. A Venezia vengono raffigurati dalle statue che segnano le ore 12 della Torre dell'Orologio di Piazza San Marco.

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Il Gazzettino