Tornano i nomadi in via Longhin: terzo sgombero in una settimana

I carabinieri durante lo sgombero di via Longhin
PADOVA - Niente da fare: come vengono allontanati, i nomadi ritornano. Succede nel piazzale delle corriere che vanno verso l'Est Europa in via Longhin, dove in una settimana i...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Niente da fare: come vengono allontanati, i nomadi ritornano. Succede nel piazzale delle corriere che vanno verso l'Est Europa in via Longhin, dove in una settimana i carabinieri hanno provveduto per la terza volta in una settimana a sgomberare le roulotte e i camper di una parte della famiglia Seferovic, che vorrebbe a tutti i costi insediarsi lì dopo essersi scissa dal nucleo familiare originario. I militari sono intervenuti a seguito di una segnalazione giunta alla centrale operativa del comando provinciale, che ha inviato in luogo sei operatori a bordo di tre automezzi. Giunti nell'area di sosta, i militari hanno trovato alcuni camper e roulotte con una trentina di persone, tra adulti e bambini. Già sabato scorso erano arrivate tre roulotte con 15 persone e subito i carabinieri erano intervenuti per evitare che il gruppetto si insediasse da quelle parti. Un allontanamento che è durato pochi giorni.  Mercoledì, infatti, i nomadi sono tornati ancor più numerosi: in 25, di cui 10 minori, distribuiti su tre camper (uno dei quali senza assicurazione e per questo posto sotto sequestro) e altre 5 auto. Così i carabinieri sono dovuti intervenire di nuovo.


IL CONTROLLO
I nomadi, mercoledì, sono stati sorpresi dai militari mentre stavano allestendo nuovamente un accampamento abusivo. Gli operanti hanno identificato 25 persone che si stavano predisponendo ad occupare l'area per sostare a tempo indeterminato, invitandoli ad allontanarsi e vigilando sul luogo fino a completo sgombero avvenuto. Sono stati inoltre controllati tutti gli autoveicoli presenti per verificarne la legittima proprietà, nonché la regolarità dei documenti dei veicoli e delle persone. Da tali controlli è emerso che un camper era privo di copertura assicurativa e, pertanto si è provveduto al suo sequestro.
Ieri mattina si è ripetuta la stessa scena, ma i protagonisti erano aumentati ancora: 30, tra dulti e minorenni.
L'AREA

Poco distante da dove sono state parcheggiate le roulotte sorge un campo nomadi stabile che nasce verso la metà degli anni Novanta con una finalità ben precisa: accogliere alcune decine di famiglie di profughi che fuggivano dalla guerra che divampava nell'ex Jugoslavia. Nel 2004, ad aggiungersi a questa comunità sono alcune famiglie che furono poi trasferite dall'allora giunta Zanonato dal campo abusivo di via Fra' Paolo Sarpi. Con il passare del tempo però, il numero di residenti del campo era progressivamente diminuito ed erano stati allontanati gli abusivi. A partire dal 2010, l'amministrazione comunale ha riqualificato l'area compresa tra via Lungargine San Lazzaro e via Longhin, dove è  ospite una comunità di famiglie di etnia Rom-Harvati, italiani ormai stanziali da anni e regolarmente residenti. Da maggio 2012 le 15 famiglie, costituite da un numero complessivo di 72 persone, sono state trasferite nelle 15 unità abitative realizzate grazie ai finanziamenti ministeriali, che hanno permesso il completamento  del primo stralcio del progetto. Di recente la grande famiglia degli Seferovic si è divisa e una parte sta cercando una nuova sistemazione, per questo la settimana scorsa e mercoledì una piccola avanguardia aveva cercato di piantare le tende da quelle parti, un luogo ideale, poi, per richiamare gli altri componenti della famiglia in cerca di sistemazione.
I carabinieri li hanno allontanati subito. Di nuovo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino