L'allarme degli esperti: «Attenzione, presto potrebbe risuccedere»

L'allarme degli esperti: «Attenzione, presto potrebbe risuccedere»
VENEZIA - Dopo il tornado la gente si chiede: qualcuno poteva prevedere un simile disastro? Quello che mercoledì ha colpito la frazione di Cazzago è un tornado. F3 la sua...

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VENEZIA - Dopo il tornado la gente si chiede: qualcuno poteva prevedere un simile disastro? Quello che mercoledì ha colpito la frazione di Cazzago è un tornado. F3 la sua potenza, in una scala che va da 1 a 5. Il più devastante colpì il Montello il 24 luglio 1930 e l'11 settembre 1970 un tornado F4 a Venezia alzò un vaporetto facendo 21 morti. L'ultimo nel Ceneziano nel 2012 con forza F1-F2. «Fenomeni così - spiegano Adriano Zagagnin e Daniel Montin che tengono la stazione meteo a Santa Maria di Sala, collegata con Epson 24 ore su 24 - sono eccezionali. Si riesce a capire che ci sono le condizioni perché si verifichi un evento simile ma non si riesce a capire esattamente dove. Mercoledì il pericolo c'era, ma all'atto pratico si può fare poco».




Dal radar che loro controllano, situato sopra Teolo sui Colli Euganei, e visibile nel sito www.arpa.veneto.it, si vede che lo sviluppo del tornado è stato molto veloce. Comincia a svilupparsi intorno alle 15.24 di mercoledì 8, prosegue lungo la fascia pedemontana e poi improvvisamente cade giù verso sud-est. «Se dal radar - spiega Zagagnin - si vede il colore rosso è sicuro che qualcosa di violentissimo ci sarà, e mercoledì era una giornata critica».



È un vortice di aria fredda che entra in una stanza piena di aria calda, la squarcia e crea dei turbini che si ingigantiscono sempre più. «Il giorno prima - spiega Zagagnin - erano previsti violenti temporali e quando sento la parola temporale, mi allarmo perché una previsione non va mai sottovalutata. Consiglio in questi casi di essere veloci, condividere gli status su Facebook, avvisare chi non usa internet, stare possibilmente a casa e mai andare incontro al tornado». Ora ci sarà qualche giorno di temperature miti, «poi dalla prossima settimana un'altra ondata africana potrebbe ricreare le condizioni per un altro fenomeno violento nel caso di ingresso di aria fredda». (s.bet) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino