Rivalità con Burano, i ristoratori di Torcello: «Noi “isolati” da Actv»

La fermata di Torcello
VENEZIA - «L’isola è viva grazie a chi porta avanti qui l’attività. Devono aiutarci». La voce rotta dal pianto, frutto...

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VENEZIA - «L’isola è viva grazie a chi porta avanti qui l’attività. Devono aiutarci». La voce rotta dal pianto, frutto dell’esasperazione, Paola Lionello lancia un appello affinché a Torcello torni ad essere garantito un collegamento acqueo diretto. Un battello che unisca le Fondamente Nove all’isola, al momento servita praticamente soltanto dalla linea 9 della navetta Alilaguna in partenza – ogni venti minuti, tra le 9.35 e le 17.55 – da Burano (e viceversa). Per la titolare dello storico ristorante “Al trono di Attila”, insieme al marito Mauro Bruniera, la situazione è al limite. «La gente da noi non arriva», spiega lei, in quanto i turisti che partono dalle Fondamente Nove tendono a scendere a Burano, spesso inconsapevoli che un cambio di linea li porterebbe a Torcello in una manciata di minuti. Oltretutto utilizzando il medesimo biglietto. La questione è stata portata all’attenzione dell’azienda Avm-Actv attraverso una mail inviata da Bruniera una decina di giorni fa. 


POCHI VISITATORI
«Questo mancato collegamento – si legge – genera un limitatissimo afflusso di visitatori. La situazione, unita agli ultimi aumenti delle utenze o all’ormai insostenibile costo dello smaltimento rifiuti, non permette di far sopravvivere le nostre attività». Questa la richiesta: far ripristinare nella navigazione della linea 12 la fermata di Torcello (successiva a quella di Murano e Mazzorbo), ora garantita solo al di fuori della fascia oraria 9.30-18. Una soluzione non fattibile per Avm-Actv, che ha risposto precisando come «la prosecuzione delle corse a Torcello comporterebbe un incremento considerevole dei costi». Aggiungendo che se le condizioni economiche lo rendessero possibile, l’azienda valuterà in futuro un ripristino del servizio.


FRONTE COMUNE


Una risposta che non ha convinto i titolari da oltre trent’anni del ristorante, sostenuti nella causa anche dai colleghi locali, quali osteria “Al ponte del diavolo”, “Locanda Cipriani”, ristorante “Villa ‘600”, bar “Vittoria”, “Taverna tipica veneziana”. Oltre al negozio d’antiquariato Piccoli, agli abitanti e ai commercianti di souvenir. «Prima della pandemia – dice Lionello, precisando come in molti si servano di barche private per arrivare in isola – era venuto da noi il sindaco Brugnaro, promettendoci una linea diretta con le Fondamente Nove. Così è stato e a noi andava benissimo. Poi l’arrivo del Covid e la conseguente sospensione del servizio, che chiediamo sia ripristinato almeno da aprile a ottobre. Il calo del fatturato è del 30% e durante la settimana (salvo i weekend) arriviamo ad una ventina di coperti. Non possiamo andare avanti così». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino