Tomos, chiesto il fallimento della storica Casa motociclistica: a farlo sono gli operai

Il Colibrì della Tomos
CAPODISTRIA - Non capita spesso che siano gli operai stessi a chiedere il fallimento dell'azienda nella quale lavorano. Eppure è successo: alla Tomos, la nota Casa...

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CAPODISTRIA - Non capita spesso che siano gli operai stessi a chiedere il fallimento dell'azienda nella quale lavorano. Eppure è successo: alla Tomos, la nota Casa motociclistica slovena produttrice del famoso ciclomotore Colibrì e di motori fuoribordo abbastanza diffusi in Laguna di Venezia.


Da molti anni ormai la Tomos naviga in cattive acque e i dipendenti non percepiscono lo stipendio da mesi, e affermano che l'azienda ha debiti importanti anche con i fornitori, per cui si sono rivolti al tribunale per far dichiarare il fallimento e ottenere almeno parte di quanto spetta loro. Il proprietario, Iztok Pikl, ritiene invece che ci possano essere prospettive di rilancio e che gli ordinativi ci siano, i problemi deriverebbero da una situazione contingente di scarsa liquidità. Ma gli operai raccontano una storia diversa, di fornitori non pagati e di diffusa insolvenza.

La Tomos, ai bei tempi,era un'industria dello Stato, fondata a Sesana, nel cuore del Carso, dal Maresciallo Tito negli anni Cinquanta del secolo scorso, ai tempi della Jugoslavia, in piena era comunista, ben prima che la Slovenia esistesse come Stato. Inizialmente produceva cicolomori su licenza dell'austriaca Puch, ma divenne famosa col ciclomotore Colibrì, che ebbe una certa diffusione in Europa, progettato e costruito interamente in azienda e una cui versione, negli anni Settanta, era stata disegnata nientemeno che da Giorgetto Giugiaro.

Ma produsse anche una moto di grossa cilindrata, la Norton Commando, su licenza della mitica Casa inglese, e la Tomos-Norton è una rarità che oggi ha un valore nel mercato del collezionismo di moto storiche. A proposito di rarità storiche, la Tomos ha prodotto anche automobili, su licenza Citroen: la Tomos-Citroen Ami6 e: la Tomos-Citroen 2Cv, versione jugoslava della celeberrima auto popolare francese.


Finita l'era del comunismo e finita la Jugoslavia, la Tomos era stata privatizzata nel 1998, e ceduta alla Hidria Corporation, un gruppo industriale sloveno nel settore della componentistica auto, che potenziò la gamma mettemdo in commercio anche il primo ciclomotore elettrico. Nel 2012 la Tomos venne ceduta all'attuale proprietario.
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Il Gazzettino