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LONGARONE - Marcolin è entrata con 250 milioni di dollari nella partita che ha portato Estée Lauder Companies ad acquistare Tom Ford per 2,8 miliardi di dollari. La fiches comporta per Marcolin la contestuale sigla di un accordo di licenza a lungo termine con Estée Lauder Companies (Elc) per Tom Ford eyewear. L'accordo costituisce una significativa estensione del contratto di licenza con il brand statunitense attualmente in vigore. Il nuovo accordo garantirà una licenza perpetua ed è una diretta conseguenza del pagamento di 250 milioni di dollari da parte di Marcolin a Tom Ford che, all'atto del pagamento, sarà di proprietà di Elc. Il finanziamento dell'operazione avverrà per il tramite di utilizzo di cassa disponibile, unitamente a un aumento di capitale, da parte dei soci di Marcolin, pari ad almeno 50 milioni di euro. Il nuovo accordo di licenza è subordinato al perfezionamento dell'operazione di acquisto di Tom Ford da parte di Elc, prevista entro la prima metà del 2023.
L'acquisto di Tom Ford da parte di Estée Lauder è stato annunciato la scorsa notte con una valutazione di 2,8 miliardi di dollari, il maggiore nella storia della colosso della bellezza.
«Siamo orgogliosi del successo raggiunto da Tom Ford Beauty e della sua dedizione per creare prodotti desiderabili e di alta qualità», afferma Fabrizio Freda, l'amministratore delegato di Estée Lauder, definendo l'acquisizione «strategica» e in grado di aiutare la società a crescere nella «promettente categoria» della bellezza di lusso. «Non potrei essere più contento di quest acquisizione» considerato che Estée lauder è la «casa ideale per il marchio. È stata un partner straordinario dal primo giorno. Anche Ermenegildo Zegna e Marcolin sono partner spettacolari e sono contento di vedere che questo rapporto che abbiamo costruito in 16 anni è preservato», aggiunge Tom Ford.
Estè e Lauder ha battuto la concorrenza per arrivare all'acquisizione, anche quella di Kering, casa di Yves Saint Laurent e Gucci. Proprio Gucci negli anni 90 ha lanciato in via definitiva Tom Ford chiamandolo come direttore creativo prima che lanciasse la sua maison di moda. Kering sembrava in pole position per l'acquisizione ma le trattative si sono arenate su più fronti e le due parti non sono riuscite a chiudere.
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Il Gazzettino